Inviato 11 luglio 2020 - 04:06
Ciao HomoNonSapiens
ti riporto due post che avevo scritto in risposta a un utente che chiedeva notizie sulla datazione e sulla stratigrafia. Non sono proprio al 100% quello che hai chiesto tu, ma puoi trovarli interessanti.
1. La stratigrafia è la disciplina che studia le successioni delle formazioni rocciose e ne individua le relazioni temporali.
I "cataclismi geologici", cioè gli eventi tettonici, alterano i rapporti di giacitura tra le formazioni, ma la stratigrafia non si occupa di questo, ma di ricostruire la successione temporale delle rocce di una data area (a carattere locale o regionale).
Ci sono tre tipologie di stratigrafia:
Cronostratigrafia: si occupa della datazione assoluta delle successioni rocciose, usando i metodi radiometrici più adatti (uranio, rubidio, carbonio, ecc.) a seconda della età stimata della roccia; l'unità cronostratigrafica è il piano, che spesso prende il nome dalle località in cui è rappresentato al meglio.
Biostratigrafia: si occupa della datazione relativa delle successioni rocciose, secondo le associazioni fossilifere contenute in esse ("tanatocenosi"); l'unità biostratigrafica è la zona, tipicamente caratterizzata dalla comparsa, scomparsa o contemporaneità di una o più specie.
Litostratigrafia: si occupa della datazione relativa delle successioni rocciose, secondo il tipo e la composizione delle rocce; l'unità litostratigrafica è la formazione, un insieme omogeneo o alternanza omogenea di strati, distinguibili dalle sottostanti e sovrastanti.
La superficie che corrisponde al passaggio tra una unità stratigrafica e l'altra è detto limite.
Esse sono ovviamente correlate, anche se solo la cronostratigrafia è assoluta, ma i loro limiti ovviamente non sono sempre coincidenti.
In campagna, o su una carta geologica, tipicamente si individua l'appartenenza dii una roccia a tutte e tre le categorie: ad esempio, in Umbria, un campione di roccia rossa che contenga un Hildoceras sublevisoni, sarà quasi certamente nella formazione del Rosso Ammonitico, del piano Toarciano (Giurassico inferiore) di circa 180 m.a. fa e della zona a bifrons.
Può accadere che lateralmente le rocce cambino, a seconda del tipo di roccia o dell'ambiente di deposizione. Nel caso di rocce sedimentarie che passino, ad esempio, da un ambiente di piattaforma continentale (calcari organogeni) a un ambiente di scarpata (calcari detritici) a un ambiente di piana abissale (calcari micritici) si parla di eteropia. L'età è la stessa (piano), la zona è la stessa (utilizzando lo stesso tipo di zonazione biostratigrafica), le formazioni sono diverse.
A volte possono esserci hiatus temporali nella successione (periodi di emersione, o di forte erosione) per i quali possono mancare intere formazioni, o parti di esse (tipico esempio la formazione del Bugarone nelle Marche), si parla di limite trasgressivo.
La tettonica non influisce sulla stratigrafia della zona, ma può alterare i rapporti originali delle formazioni rocciose: discontinuità laterali, raddoppiamenti degli spessori delle formazioni, elisione di una o più formazioni, ma la colonnina stratigrafica dell'area rimane la stessa.
2. I fossili guida sono fossili che hanno una vasta distribuzione geografica e un ristretta distribuzione temporale. Trovandone uno, si ha la certezza che la roccia sia di quello specifico orizzonte temporale (tipico esempio, Hildoceras bifrons). La loro datazione avviene come per tutte le rocce, secondo i metodi descritti prima.
Comunque spesso i geologi non fanno riferimento a datazioni assolute, nel senso che non stanno a guardare quanti milioni di anni, ma in quale piano/epoca/periodo/era avviene qualcosa.