come state? Spero tutto bene. Io personalmente ho iniziato questo 2021 nel migliore dei modi: in isolamento. Qui però non ci lasciamo abbattere e traiamo il meglio da ogni situazione. Proprio perché sono una persona abituata a lavorare, in questi giorni mi sono trovato a non potermi recare al mio laboratorio, mi sono messo a fare piccoli "esperimenti" a casa. E uno di questi è stato quello di provare a sezionare un dente di mosasauro.
Come mi è venuta in mente questa cosa? Stavo leggendo alcune pubblicazioni proprio sui mosasauri del Marocco, e mi sono imbattuto nella foto di un dente sezionato longitudinalmente. Mi aveva colpito la morfologia e l'aspetto di quest'ultimo, e dato che io a casa ho letteralmente centinaia di denti, ho pensato si poterne sacrificare uno in nome della scienza. Ho deciso di provare a sezionarlo, con solo il materiale che avevo in casa in quel momento: plastilina autoindurente e cartavetro di vari spessori.

Iniziamo dalla scelta del dente. Ne ho selezionato uno di dimensioni ridotte, poco rilevante ai fini collezionistici e anche scarsamente estetico. Una delle poche certezze che ho, però, è che questi denti sono particolarmente fragili, quindi fare una classica sezione tagliando a metà il fossile sarebbe molto, molto complesso.
Mi è quindi venuta un'idea: inglobare metà del dente nella pasta autoindurente, così da creare una sorta di camicia che sostenesse il fossile e una comoda impugnatura per le mie dita. Ovviamente, una volta inserito il fossile in questa sorta di capsula, da lì non sarebbe più uscito.


A questo punto, non potendo effettivamente tagliare il dente, ho utilizzato la carta vetro per "molarlo", ottenendo così la sezione. Può sembrare un processo lunghissimo e faticoso scartavetrare a mano un dente fino alla cavità pulpare, ma come vi avevo detto prima, questi denti di mosasauro dei fosfati del Marocco sono fragilissimi, quasi "morbidi". Utilizzando diversi spessori di carta vetro, dalla 80 alla 600, in circa 15 minuti di lavoro ho ottenuto un risultato molto vicino a quello che sarebbe stato quello finale.

Probabilmente se avessi usato una pasta di un colore diverso, avrebbe certamente esaltato il contrasto cromatico, ma poco male, con del semplice acrilico nero sono andato a colorare l'area interessata della plastilina sulla superficie limata.
Dato che in origine avevo dato una forma grezza e irregolare alla capsula di pasta indurente, sono andando successivamente, aggiungendo altro materiale, a produrre una forma più squadrata e regolare.


E qui il lavoro finito.
Ovviamente io vi ripeto, ho fatto tutto nella veranda di casa mia, con una mezz'oretta di lavoro (esclusi i tempi di asciugatura della plastilina), avendo solo un vecchio dente, qualche grammo di pasta bicomponente e della cartavetro.
Con tempi, materiali e attrezzatura giusta si sarebbe potuto fare di meglio, ma nel complesso sono soddisfatto. Appena concluso questo lavoro mi sono subito venute in mente altre soluzioni (ad esempio invece che usare la pasta che ingloba il dente, usare la resina epossidica trasparente che consenta ancora la visualizzazione del resto del dente incastonato).
Se avete idee o consigli, sono ben contento di ascoltarli.
Grazie a tutti per la lettura.
Un saluto
Marco(sauro)