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Il mostro-spazzola terrore dei mari


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7 risposte a questa discussione

#1 niccosan

niccosan

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Inviato 12 novembre 2011 - 07:52

Viveva nel Cambriano, 500 milioni di anni fa, era lungo 30 centimetri. Per quei tempi un gigante

MILANO - Mezzo miliardo di anni fa il ruolo di «terrore dei mari» è toccato a un predatore dal fisico buffo. Un animale a forma di spazzola. Con queste caratteristiche: corpo piatto dalla superficie liscia, lunghezza pari a 30 centimetri, dorso dal guscio soffice, 66 zampe corte (33 paia), usate per scorrazzare sui fondali marini e due occhi laterali a forma di goccia. Il soggetto in questione è un Tegopelte gigas. Un artropode vissuto 500 milioni di anni fa, nel periodo Cambriano. La scoperta è dei ricercatori dell'Università del Saskatchewan e del Royal Ontario Museum che hanno pubblicato la notizia sulla rivista Proceedings of the Royal Society B.
http://rspb.royalsoc.../rspb.2011.1986

CAMBRIANO - «Questa ricerca ci fornisce un'informazione importante», spiega Davide Bassi, paleontologo dell'Università di Ferrara. «Nel Cambriano gli organismi non erano tutti semplici, come abbiamo pensato fino ad ora. Adesso sappiamo che esistevano forme di vita più complesse, come l'artropode gigante». A quel tempo possedere una lunghezza di 30 centimetri era fondamentale per un animale predatore. Gli organismi si stavano evolvendo per diventare più complessi, quindi erano piccoli, e non avevano gusci così duri da potersi conservare fino a oggi. Senza un guscio duro, com'è stata provata l'esistenza del multizampe-spazzola nel Cambriano medio? In pratica, hanno trovato le sue impronte fossili lungo un percorso. Due serie di puntini su file parallele, lasciate mentre camminava dolcemente sui fondali marini e ritrovate come fossili nelle argille di Burgess, in Canada.

Le tracce fossili rinvenute IMPRONTE -«Il percorso dell'artropode si è fossilizzato grazie a frane di sedimenti avvenute subito dopo il suo passaggio», dice Bassi. «All'istante. Se non fosse andata in questo modo, oggi non avremmo le orme, perché si sarebbero cancellate». Tutti lasciamo le impronte lungo un percorso (trackway per gli inglesi), anche noi, per esempio quando procediamo sulla sabbia bagnata. Il punto è capire di chi sono le tracce. «Non è semplice stabilire chi ha prodotto un'orma», aggiunge Bassi. «Se vedo la forma di un piede, posso dire che il segno è di un umano, anche se non posso distinguere tra maschio e femmina. Ma se vedo la forma di piede e un passo che non conosco, a chi li attribuisco? In realtà, assegnare il percorso fossile all'artropode non è stato difficile: la moltitudine di zampe, ben 66, rende l'animale unico». La scienza dedicata allo studio delle trackway antiche si sta rivelando una fonte di notizie molto interessante. Non solo ci indica in quale era geologica sono vissuti determinati animali, ma dalle loro tane e dalle loro feci (fossili), possiamo ricostruire comportamenti e stili di vita. Il sito archeologico di Burgess, nel parco nazionale di Yoho, è ricco di questi reperti. L'area è stata esplorata nel 1909, però soltanto dagli anni Ottanta è stata presa in considerazione per studiare le orme fossili e non le ossa. Molte impronte non hanno ancora trovato un padrone. Chissà che non ci facciano scoprire un altro animale buffo.

http://www.corriere....4de000101.shtml

#2 francomete

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Inviato 12 novembre 2011 - 08:33

Mah! Queste notizie mi lasciano sempre perplesso.
Da una serie di impronte di zampe saper codificare addirittura un "mostro" un vero "terrore dei mari" .... occhi a goccia, tessuto molle ... mah...
W il mostro a spazzola!  :D

#3 Attilio

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Inviato 12 novembre 2011 - 08:59

Certo che, da delle tracce di zampettate sul fondale marino, riuscire a descrivere la forma degli occhi,....neanche Giacobbo!!!! ??? ??? ???

#4 Ebo

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Inviato 12 novembre 2011 - 09:00

sito ARCHEOLOGICO di Burgess???

Ingiuria!

Descrizione un poco piu' scientifica con qualche immagine supplementare:
http://www.cbc.ca/ne...gess-shale.html

L'immagine sottostante è il Tegopelte, come ricostruito sulla base dei ritrovamenti fossili effettuati negli anni scorsi.
La morfologia è analoga al Sapeiron, artropode leggermente piu' antico e che è stato rinvenuto nel Biota di Chengjiang, nel Cambriano inferiore della Cina.

L'associazione orme-Tegopelte é stata effettuata sulla base del numero di zampe che sono state calcolate basandosi sulle impronte rinvenute.
Ad oggi (ma sono certo che negli anni che verranno l'informazione potrà essere smentita), l'unico artropode di Burgess che possedeva un numero di zampe sufficientemente numerose a lasciare questo tipo di impronte era Tegopelte.

Da qui a dire che era un "Terrore" dei mari ce ne passa, sebbene potesse essere un predatore date le dimensioni.
Problema è di vedere come si nutriva questo organismo e come erano organizzate le sue appendici atte all'ingestione / masticatura dei nutrienti.

Ma si sa che non sempre il gigantismo è sinonimo di capacità di predazione assoluta; analogamente l'Anomalocaris non è piu' considerato come il "Terrore dei mari" e dei trilobiti nel Paleozoico inferiore (nonostante le ragguardevoli dimensioni), dato che il suo apparato masticatorio non poteva da un punto di vista puramente meccanico infliggere le mozzicate che si rinvengono nei trilobiti coevi.
Chiaramente pero' poteva nutrirsi senza problemi di artropodi dall'esoscheletro non mineralizzato.

Voilà, piccola divagazione.
E.

Allega File(s)



#5 Attilio

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Inviato 12 novembre 2011 - 09:12

Enrico, perdona loro perchè non sanno  cosa dicono  :'( :'(

#6 walter .p

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Inviato 12 novembre 2011 - 09:51

Citazione

Enrico, perdona loro perchè non sanno  cosa dicono  :'( :'(
io sono come san tommaso potrei crederci quando vedo il fossile,basarsi solo su delle impronte mi sembra an grane azzardo :-\ :-\ non avevo letto sito archeologico ma per piacere chi scrive abbia almeno la compiacenza di aver studiato lo ritengo un insulto alla mia terza media e penso di tanti altri.Il prof Pina proffesore alle medie  ci avrebbe presi a calci nel c....o non in senso metaforico ma figurato per una cosa del gemere scusate la franchezza

#7 Ebo

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Inviato 13 novembre 2011 - 11:30

Dopo attenta analisi dei pezzi della mia collezione, ho avuto la fortuna di trovare anche io un mostro-spazzola non ancora descritto. Questo esemplare inoltre possiede molte piu' zampe dell'organismo sagacemente descritto in precedenza.
Senza dubbio potranno rinvenirsi in futuro nidiate di spazzolini, ontogeneticamente legati a questa clade di singolari artropodi.

Notare inoltre la presenza di due spugne eccellentemente fossilizzate in 3D.

Allego foto.

Allega File(s)



#8 bisnonno

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Inviato 13 novembre 2011 - 01:48

Grazie Ebo, per la veloce ed esauriente ricerca tra i fossili della ...tua provverbiale  ;) ;D collezione.
Il reperto fossile, della foto, rende veramente esauriente la forma, le dimensioni ed il carattere del ....mostro dei mari antichi.  ;) ;D ;D ;D ;D

Perciò ti meriti un bel puntoooo  ;D

nonno




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