Vietato ridere !
#1
Inviato 22 maggio 2015 - 10:01
A forza di seguire i vostri lavori, dopo avervi nascosto la mia invidia per la vostra bravura ( e simpatia ), mi sono infine deciso.
Mi sono armato di vibro incisore, un Valex, colpa di Niccosan e dei suoi scritti, ho recuperato una ammonite che uno di voi mi aveva regalato tempo fa e mi sono lanciato nella paleontologia applicata.
Naturalmente, proprio quando il bestio stava venendo proprio benino, mi si è spezzato di netto.
A questo punto, il signor Estwing è pregato di evitare inutili commenti, ho già capito tutto dalla sua firma.
Mi confermate che ora si va di colla cianocrilica e si ricopre la eventuale frattura con polvere fine prelevata dalla matrice ?
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Ma andiamo avanti.
Quello che più mi ha meravigliato, è l’interno del corpo della ammonite, che ora è ben visibile: vi sono decine di capsule sferoidali, quasi tutte aperte a metà, come tante uova sode, solo un po’ più piccole.
Ma che cosa sono, come si formano ?
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Non credo siano le uova dell’ammonite, non credo sia ciò che l’ammonite ha mangiato prima di morire qualche milione di anni fa, ed allora che cosa sono ?
Se vi può servire, il bigliettino che accompagna il campione indica, con una scrittura quasi incomprensibile: Pleydellia sp., Toarciano, Saint Quentin – Fallevier.
Un consiglio: ora che il pezzo è rotto in due, conviene di più incollarlo subito e riprendere a lavorare con il vibro, oppure conviene di più continuare a lavorare sui due pezzi separati ed incollarli solo alla fine ?
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#2
Inviato 22 maggio 2015 - 10:36
Enotria, il 22 maggio 2015 - 10:01 , ha scritto:
Ma che cosa sono, come si formano ?
Non credo siano le uova dell’ammonite, non credo sia ciò che l’ammonite ha mangiato prima di morire qualche milione di anni fa, ed allora che cosa sono ?
Se vi può servire, il bigliettino che accompagna il campione indica, con una scrittura quasi incomprensibile: Pleydellia sp., Toarciano, Saint Quentin – Fallevier.
Sono delle tipiche ooliti ferrose limonitizzate http://www.geowiki.f...allavier,_Isère
Sfruttate nelle miniere di ferro della Lorena https://fr.wikipedia...inette_lorraine e forse un poco in ... alta brianza (ma senza ammoniti purtroppo) (sempre Toarciano e dintorni)
#3
Inviato 22 maggio 2015 - 10:38
Direi che che conviene incollarlo subito e riprendere a lavorarlo poi, con il vibro. Per quanto riguarda l'interno della tua ammonite, credo che dipenda da molti fattori, mortis causa, tipo di sedimento ecc.
http://jsdammonites.fr/469.html
#4
Inviato 23 maggio 2015 - 01:10
#5
Inviato 23 maggio 2015 - 07:54
#6
Inviato 23 maggio 2015 - 11:56
La usiamo in particolare come prima colla, quando ancora non siamo ben sicuri del posizionamento del pezzo. La si mette a punti e solo dopo l'essiccazione si prova lo strumento. In caso di cattivo allineamento, basta bagnarla per bene ed il pezzo si distacca, pronto per un altro tentativo.
Se invece lo strumento dimostra di essere perfettamente allineato ed il posizionamento è corretto, si mette la colla definitiva che in genere è quella per vetreria, che indurisce solo quando viene esposta agli UV.
Non usiamo invece mai i cianocrilati (Attak), in quanto i vapori emessi durante l'indurimento intaccano il vetro, rovinando le lenti in modo irreversibile.
#7
Inviato 24 maggio 2015 - 09:21
#8
Inviato 24 maggio 2015 - 10:09
I cianoacrilici vanno bene per la pietra e tutti gli altri materiali opachi, a patto che la frattura sia netta e non farinosa.
Per l'ammonite in questione io suggerisco di completare la pulizia, lasciando inalterati i margini della rottura e poi incollare il tutto, eventualmente rifinire a lavoro concluso cosi da evitare migliaia di piccoli traumi dopo l'incollatura.
Vietatissimo stuccare e colorare le fratture
#9
Inviato 24 maggio 2015 - 10:26
e non dico altro!
Anche io userei il vinavil, e per rifinire mischierei un po' di vinavil con la polvere della matrice a nascondere la frattura; se viene un pasticcio, puoi sempre immergere il tutto in acqua, far sciogliere, tornare al punto di partenza e passare al metodo "francomete".
Gli "ovetti" sono ooliti limonitizzate, e non sono nel corpo dell'ammonite, ma nella matrice che ha riempito la camera di abitazione dopo la morte della povera bestia
#10
Inviato 24 maggio 2015 - 10:44
#11
Inviato 24 maggio 2015 - 11:39
#12
Inviato 24 maggio 2015 - 12:12
#13
Inviato 24 maggio 2015 - 10:10
Estwing, il 24 maggio 2015 - 10:26 , ha scritto:
Sono d'accordo, anche perché ne ho trovate alcune rotte che mettevano in evidenza la struttura concentrica:
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Un ovetto in 3D:
#14
Inviato 24 maggio 2015 - 10:49
Quello di finire la preparazione e poi incollare, lo eviterei assolutamente. Si corre sempre il rischio di fare qualche danno ai bordi della rottura per quanto accorti si possa essere. Ripeto, dopo una buona incollatura, si può lavorare il fossile benissimo, senza problemi. E' più facile che si danneggi da qualche altra parte, ma non sicuramente dove è avvenuto l'incollaggio.
#15
Inviato 25 maggio 2015 - 10:06
- incollare
- preparare
- rifinire
- determinare
- esporre
#16
Inviato 25 maggio 2015 - 12:02
#17
Inviato 25 maggio 2015 - 04:40
Prejott, il 25 maggio 2015 - 12:02 , ha scritto:
Per l'ammonite di Enotria sinceramente la cosa cambia pochissimo, sia si incolli prima o dopo.
Cmq a usare il valex .... ecco i risultati (ci sono passato anch'io)
#18
Inviato 26 maggio 2015 - 12:19