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I problemi della teoria dell'evoluzione.


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17 risposte a questa discussione

#1 Guest_FOSSIL1_*

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Inviato 05 luglio 2017 - 02:34

quali sono secondo voi le problematiche che portano la teoria dell'evoluzione a essere sotto continuo attacco ?

#2 Guest_FOSSIL1_*

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Inviato 05 luglio 2017 - 02:51

Comincio io,
il primo problema è rappresentato dal nome, poteva benissimo essere definita "teoria" da Darwin e contemporanei  in quanto solo ipotizzata e non comprovata da decenni di studi, oggi teoria non lo è più. Una più corretta definizione potrebbe essere "principio di evoluzione" oppure "legge di adattamento selettivo".

Il secondo problema che individuo è che si tratta di una legge di tipo non lineare ovvero non definibile in modo canonico. L'evoluzione intesa come mutamento di una specie per adattarsi all'ambiente in modo più vincente (faccio riferimento anche al criterio di minimo) è fortemente erratica (molte specie si estinguono benché si siano evolute) ed affidata in modo consistente alla casualità. l'impossibilità quindi di definire una prevedibilità dell'evento evolutivo lo mette apparentemente in contrasto con l'attuale metodo scientifico d'indagine. In realtà la scala temporale in cui l'evento andrebbe osservato, oltre a superare di gran lunga la durata della vita umana, è superiore alla durata media di qualsiasi governo o ente in grado di supervisionarne lo studio.

#3 ossivorus

ossivorus

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Inviato 05 luglio 2017 - 03:55

Secondo me la teoria della selezione naturale attraverso la lotta per l'esistenza , da sola , non è sufficiente per spiegare i mutamenti degli esseri viventi per una " evoluzione " verso l'alto , tenendo conto anche che avvengono delle "involuzioni " verso il basso per così dire , sempre se non mi sbaglio.
Mi ricordo anche che lo stesso Darwin ammetteva anche la possibilità che altre  " forze " nella natura potessero essere concausa di evoluzione.
Ho parzialmente letto di recente con grande fatica a dir la verità un libro di Rupert Sheldrake , Lipotesi della causalità formativa. Se lo conosci puoi dirmi cosa ne pensi ?

#4 Max

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Inviato 05 luglio 2017 - 04:15

E' la teoria che viene supposta alla base della formazione dei T U M O R I

#5 Max

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Inviato 05 luglio 2017 - 04:16

Rettifico. La teoria in questione a cui mi rifacevo è definita casualità formativa

#6 Guest_FOSSIL1_*

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Inviato 05 luglio 2017 - 06:48

L' evoluzione riguarda la capacità di una specie di adattarsi a un ambiente mutevole.  Questo non comporta che automaticamente l'organismo verta sempre verso una maggiore complessità.

Riguardo alla diffusione dei tumori si è anche fatta largo la teoria  Che il costrutto sociale umano ha di fatto eliminato la spinta selettiva nella nostra specie. La nostra società e ancor più nei tempi moderni tende a sostenere  anche lo nonesiste o il debole (debole in fatto di resistenza a malattie ) che invece in passato sarebbero stati cancellati  insieme al loro genoma.  Lo scadere genetico dovuto a questa condizione è però ampiamente compensato dal fatto che il numero di individui viventi  permette, su base statistica, la nascita  di un numero superiore di elementi straordinariamente intelligenti, in grado di compensare allo svantaggio sopra descritto.

#7 ossivorus

ossivorus

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Inviato 05 luglio 2017 - 08:13

Non confondiamo casualità con causalità che non è solo questione di una  U in più o in meno ::)



Quindi , Fossil1 , l'ambiente mutevole è una delle cause o la causa della variazione degli organismi viventi.?

#8 Estwing

Estwing

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Inviato 06 luglio 2017 - 08:39

Visualizza MessaggioFOSSIL1, il 05 luglio 2017 - 02:51 , ha scritto:

Comincio io,
il primo problema è rappresentato dal nome, poteva benissimo essere definita "teoria" da Darwin e contemporanei  in quanto solo ipotizzata e non comprovata da decenni di studi, oggi teoria non lo è più. Una più corretta definizione potrebbe essere "principio di evoluzione" oppure "legge di adattamento selettivo"...
Nel linguaggio scientifico "teoria" non significa "ipotesi" (opposto a "legge").
Una legge descrive il "come" avviene un fenomeno, mentre una teoria spiega il "perché"
Vi ricordo che anche la relatività di Einstein e la gravitazione universale di Newton sono teorie.
Andrebbe spiegato ai detrattori della teoria dell'evoluzione per selezione naturale di Darwin, che generalmente sono abbastanza ignoranti in scienza ma molto eruditi in religione ("Ma tanto è solo una teoria...")

#9 supertramp

supertramp

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Inviato 06 luglio 2017 - 08:59

Visualizza MessaggioFOSSIL1, il 05 luglio 2017 - 02:51 , ha scritto:

Comincio io,
il primo problema è rappresentato dal nome, poteva benissimo essere definita "teoria" da Darwin e contemporanei  in quanto solo ipotizzata e non comprovata da decenni di studi, oggi teoria non lo è più. Una più corretta definizione potrebbe essere "principio di evoluzione" oppure "legge di adattamento selettivo".

e perchè mai, Fossil?
derubricare una teoria a legge (o principio) è diminuirne la portata e la capacità di spiegare "innumerevoli" fatti osservabili;
una teoria può contenere numerose leggi, ma ha sempre una valenza molto più generale.

Ben venga se una teoria è "sotto attacco", se con questo si intende, ovvio, il cercare di falsificarla secondo il senso esplicitato da Popper;

molte teorie sono state falsificate e per ciò stesso "abbandonate" in favore di nuovi paradigmi interpretativi;
se vuoi, una caratteristica anomala della teoria dell'evoluzione è anzi il fatto, per dirla con Bateson, di essere stata così longeva (anche se poi si è essa stessa evoluta), e questo può voler dire o che è effettivamente il miglior canone interpretativo della realtà biologica, oppure (lo dico tra il serio e il faceto, sia chiaro) che non è di fatto falsificabile, e pertanto non è una teoria scientifica ::) .

#10 Guest_FOSSIL1_*

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Inviato 06 luglio 2017 - 02:09

i finanziamenti alla ricerca e lo spazio alla scienza arrivano dalla politica, che a sua volta vive sul voto di gente che per lo più non sa niente di niente.
Rendere le cose più alla portata di tutti modificandole nella forma, non nella sostanza, si è dimostrato vincente in vari ambiti.
Non vogliamo ammetterlo ma la scienza è sotto attacco, e sta perdendo.

#11 Guest_FOSSIL1_*

Guest_FOSSIL1_*
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Inviato 06 luglio 2017 - 02:11

poi io espongo un'opinione, non pretendo di avere ragione

#12 Guest_FOSSIL1_*

Guest_FOSSIL1_*
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Inviato 06 luglio 2017 - 02:15

Visualizza Messaggioossivorus, il 05 luglio 2017 - 08:13 , ha scritto:

Non confondiamo casualità con causalità che non è solo questione di una  U in più o in meno ::)

Quindi , Fossil1 , l'ambiente mutevole è una delle cause o la causa della variazione degli organismi viventi.?

credo che l'ambiente (nel suo senso più ampio) sia la causa ovvero il motore del cambiamento evolutivo che avviene attraverso la casualità di singole modificazioni, alcune delle quali risultano vincenti.

#13 Guest_Simone93_*

Guest_Simone93_*
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Inviato 06 luglio 2017 - 10:59

Io ho sempre dato per scontato che il motore del cambiamento evolutivo sia scaturito anche in questo caso (ampio) in correlazione con l'ambiente. Sia perché è uno dei miei più vecchi ricordi di lezioni in scuola elementare, era l'esempio della nostra evoluzione, ovviamente in modo da esser  compresa a bimbi in fascia di età inferiore ai 10 anni. La maestra per farci comprende ci disse : " l'uomo si è evoluto dalla scimmia passando sempre più in posizione eretta perché non arrivava a prendere la frutta sugli alberi, arbusti, che in altri modi non avrebbe potuto prendere perché in un determinato periodo, il cibo scarseggiava".

Sì e no che sia veritiero. Il concetto è corretto, magari il modo è errato.

Ma lei non ci credeva affatto (aggiunse in un momento differente "se l'uomo deriva dalle scimmie perché non tutte le scimmie si sono evolute in esseri umani?).

Sia perché " altrimenti in base a cosa oltre all'ambiente, un essere vivente dovrebbe evolversi?"

Credo che anche in base ad uno sviluppo tecnologico (un po' anche nel nostro caso), e non solo una divergenza ambientale, sia l'unico fattore che abbia scaturito un cambiamento genotipico. Su quest'ultimo punto devo ancora rifletterci più a fondo.
Ad esempio penso ad un ambiente di montagna dove prendendo per spunto un qualsiasi animale che, per la rigidità delle temperature abbia un folto pelo ed uno strato di pelle spesso per ripararsi dal freddo. Ma se questo, dovesse arrivare nel capire che, in un certo modo possa riuscire a coprirsi per ripararsi dal freddo, nel tempo potrebbe perdere o ridurre il suo folto pelo. Oppure anche perderlo completamente. Questo potrebbe essere un prova di evoluzione di fronte all'uso di una "tecnologia"?

Quando una qualsiasi modifica genotipica avviene e risulta vincente, l'essere si adatta perfettamente o quasi, ai requisiti per vivere che l'ambiente obbliga ad avere. Ma se non risultasse vincente? La specie in questione andrebbe e andrà contro la fine della sua specie, o altrimenti/magari ad una probabile migrazione. Credo che migrazioni di massa passate siano state già  documentate.  

Ma in quale caso e perché non dovrebbe essere vincente? Il cambiamento climatico/ambientale è stato troppo repentino e brusco, senza poter dar modo alla specie di riuscire ad adattarsi per mancanza di tempo?
Se sì, questa non è una prova per una evoluzione non vincente. Magari non si è riusciti ad arrivare all'adattamento ambientale, per mancanza di tempo appunto, è non perché fosse sbagliato o poco adatto

#14 ossivorus

ossivorus

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Inviato 07 luglio 2017 - 01:25

Ma tutto quanto detto sopra sia da Fossil1 che da sIMONE 93 non coincide con le teorie di Lamarck ?

#15 ossivorus

ossivorus

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Inviato 07 luglio 2017 - 08:48

Mi accorgo che si sta andando fuori tema come postato da Fossil1

Perché le teorie evoluzionistiche sono sotto attacco ?
Semplicemente perché non sono abbastanza convincenti !

Scienza e religione a volte, ripeto a volte , si comportano in modo analogo : vogliono a tutti i costi dare delle spiegazioni su fenomeni inspiegabili e quindi ecco tesi,
teorie, supposizioni da un lato e dogmi, rivelazioni, filosofie teologiche dall'altro.  Questa la mia analisi , semplicemente un mio punto di vista. (tutto è relativo ).

#16 Guest_Simone93_*

Guest_Simone93_*
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Inviato 07 luglio 2017 - 09:31

Visualizza Messaggioossivorus, il 07 luglio 2017 - 08:48 , ha scritto:

Mi accorgo che si sta andando fuori tema come postato da Fossil1

Colpa mia scusate

#17 Kronos

Kronos

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Inviato 08 luglio 2017 - 09:22

Non ho letto le precedenti risposte per non farmi influenzare, mi scuso dunque per un'eventuale ripetizioni dei temi trattati.


A mio parere occorre distinguere la popolazione in due macro aree: la parte scientifica, che si occupa di scienza, e quella parte di cittadini che nella vita si occupano di altro. Questo poiché il linguaggio scientifico, utilizza della parole che hanno un preciso significato all'interno di questo ambiente, ma un'altro in quello civile, di uso comune. E partirei proprio dalla parola "teoria", vocabolo che nel linguaggio corrente determina un'idea ancora da essere provata, perché altrimenti sarebbe un fatto. Mentre nelle scienze, "teoria" ha un significato un poco differente, e sta a indicare un modello dimostrato, che segue il principio della parsimonia, della mancanza di contraddizioni, della pertinenza, della possibilità di riprodurre l'esperimento, e dell'assunzione del fatto che la teoria potrebbe non essere completamente esatta. E quest'ultima è una delle idee più belle, ovvero ammette i limiti del pensiero dell'uomo, e l'eventualità che ciò che si è dimostrato, potrebbe non essere vero. Dunque, la teoria dell'evoluzione, è una teoria esattamente come lo è la teoria gravitazionale, anche se personalmente non ho mai sentito nessuno mettere in dubbio il fatto che una palla lanciata in aria, torni poi a cadere in terra. Credo che l'errata interpretazione del termine "teoria" sia  uno dei tanti motivi.
Un ulteriore motivo potrebbe poi essere quello riferito al termine "evoluzione", interpretato come una tendenza di un organismo ad evolversi verso un livello migliore, più avanzato. Sappiamo che non è così, non c'è alcun scopo nell'evoluzione, non c'è una direzione, ma solo una trasformazione di una popolazione sottoposta a selezione naturale, ad un genotipo (che riflette un fenotipo ereditabile) più adatto all'ambiente, nel corso del tempo.
Altre contestazione tipiche sono riguardo la mancanza degli stadi intermedi fra le varie specie, un'accusa infondata dato che si sa molto su questi stadi intermedi, sia fossili che viventi, ma anche genetici e molecolari. E ci sarebbe molto da discutere anche sul concetto stesso di specie, e si "stadio di mezzo".
Viene contestata anche la mancanza di prove viventi che avvalorino la teoria dell'evoluzione, ma in effetti ce ne sono moltissime, basti pensare alle ring-species, solo per citarne una, ma ce ne sarebbero davvero tante altre, e ovunque. Un esempio è l'analisi genetica, classica quella del gene FOXP2, un gene presente ubiquitariamente in molti organismi, dai mammiferi, agli uccelli, ai rettili. Ebbene, le differenze di sequenza dovute a mutazioni, fra le differenti specie, ne riflette anche la lontananza filogenetica. Ossia, l'uomo e lo scimpanzé differiscono solo per 2 sequenze, allontanandoci ancora un po', sono tre le differenze fra uomo e topo, e muovendoci ancora un po' più distanza, sono sette fra uomo e uccelli, e ancora maggiori fra uomo e rane.
Un ulteriore errore è quello di considerare le teorie Darwiniane come la spiegazione scientifica definitiva dell'evoluzione, ma non è così, pian piano i modelli sono stati migliorati e integrati. Ogni giorno si sa qualcosa di più, e ogni giorno, aggiungiamo un nuovo tassello al mosaico della vita.
Spesso mi viene detto anche che non c'è nessuna prova matematica riguardo l'evoluzione, ma anche questa volta non è così. C'è tutto un settore della genetica, dell'ecologia, della statistica, che si occupa di questo, e anche la teoria dell'evoluzione ha le sue leggi matematiche, proprio come tutte le altre teorie scientifiche.
Molte volte si chiede poi all'evoluzionismo di spiegare l'origine della vita, o di spiegare l'eventuale presenza di un Dio oppure la sua mancanza, ma questi non sono ambiti di cui l'evoluzionismo si occupa. Quasi sempre. Ma essendo sfere così care all'uomo, così preziose, spesso non si accetta il fatto che siano, forse, errate, o forse, vadano aggiustate.

#18 Guest_Simone93_*

Guest_Simone93_*
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Inviato 08 luglio 2017 - 10:46

Apro una piccola parentesi

(Per l'analisi differenziale della sequenza di basi venne preso lo scimpanzé comune ovvero il Pan troglodytes, messo in relazione con un DNA umano. Il nostro DNA è identico a loro al 99.9 %. Le 2 sequenze da te citate equivalgono a circa 15 milioni di lettere in differente ordine in filo di elettroferogramma. Contare che 15 milioni su 3 miliardi e realmente pochissimo. Se li suddividessimo in codoni risulterebbe ancora minore. Oltre alla FOXP2 in chiave di evoluzione vista come quella catena proteica per lo sviluppo del linguaggio fonetico, non dimentichiamo la famosa sequenza delle 118 basi (HAR1). Ed è questa la sequenza che ci diversifica principalmente dallo scimpanzé, le basi che tederminano l'organizzazione enfecalitica dalla sua struttura alla dimensione, differendo da quello nostro per 18 basi sui 118. Altra importanza e la loro collocazione per la sostituzione delle basi atti anche nella formazione della corteccia prefrontale e promotoria)

Io credo che sia ancora molto giovane, e fin quando non si avranno tutte le risposte, sarà attaccata in continuazione perdendo validità dalla comunità non scientifica.

Chi crede nel creazionismo dubita nell'evoluzione della specie, senza alcun  elemento di prova. Dire che un gambero fossile del Libano sia perfettamente identico all'attuale, nonostante il lungo periodo passato, non è di certo una prova della non evoluzione. Si combatte ancora per il proprio credo, senza dar ascolto minimamente alla scienza. Io non riesco nemmeno ad immedesimarmi in chi crede nel creazionsimo.

Come stato già detto, ogni giorno avvengono scoperte, nozioni che prima mancavano, e ogni giorno un pezzo si aggiunge per la sua completezza. Sono pochissimi anni che si ha l'intera sequenza del DNA umano, e ancora minori sono gli anni da quando si è capito ( non del tutto) il lasso di tempo dalla divisione del genere umano da quello della scimmia mettendo in comparazione le loro basi del DNA.

Ricordiamoci che le teorie di Newton sono rimaste intoccabili per la loro veridicità teorica per 250 anni, prima di essere scosse e riviste.
Forse sarà lo stesso per la teoria evoluzionistica.





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