Tutti noi amiamo ascoltare della buona musica da un CD o, seduti in poltrona, guardare un bel film insieme al resto della famiglia.
Cosa hanno in comune queste comunissime operazioni che facciamo ogni giorno ?
Il supporto fisico che contiene l’informazione, musica o filmato che sia, è registrato su un dischetto di plastica in formato digitale.
Certo che, a pensarci bene, è curioso immaginare che la nostra amata musica è scritta in modo indelebile su quel dischetto.
Si, magari i più eruditi sanno anche che le tracce della musica sono in qualche modo incise da un laser, sanno che il sistema digitale prevede solo due alternative, lo zero e l’uno, il c’è o non c’è, acceso o spento, bip o biip, luce o buio, linea o punto, ecc. Addirittura si è tentato di umanizzare il digitale rendendolo fonetico, un semplice suono, dove taa indica la linea e ti il punto, per cui ognuno di noi riconosce il “suono” dell’SOS: ti ti ti taa taa taa ti ti ti taa taa taa continuamente ripetuto senza interruzione, come una triste litania.
Ma sul nostro dischetto, CD o DVD che sia, la musica come è incisa, dove la si vede ?
Certo che si vede, basta avere un buon microscopio e ciascuno di noi può vedere che aspetto ha l’Inno alla Gioia o riconoscere le battute di Carmina Burana.
Sulla faccia argentata del disco, il laser ha inciso una serie di punti e di linee, o meglio, una serie di trattini di diversa lunghezza e che il lettore può interpretare come scrittura binaria della traccia sonora con tutte le sue caratteristiche: altezza, timbro, armoniche, ecc.
Ma ora basta con la teoria, proviamo a prendere il disco di un CD ed esaminiamolo.
Inutile sperare di vedere qualche cosa con i comuni stereo microscopi, l’ingrandimento è insufficiente, tanto che anche a 100x quello che si vede è solo una superficie di plastica più o meno graffiata, ma nulla di più, della musica neppure l’ombra:
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Se vogliamo vedere qualche cosa dobbiamo utilizzare un microscopio episcopico (illuminato dall’alto) da almeno 200 ingrandimenti e poi dobbiamo utilizzare un piccolo trucco, altrimenti ancora una volta non vedremo nulla.
Il trucco è molto semplice: il disco va guardato da dietro, NON da davanti !
Infatti, l’incisione del laser è piuttosto profonda, molto più vicina al fondo piuttosto che alla superficie del CD.
Così facendo, finalmente cominciamo a vedere le tracce dell’incisione:
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Non è certo il massimo della chiarezza,ma qualcosa si comincia già a capire.
Le incisioni, per la verità, non sono incisioni, ma solo zone opacizzate dal laser su uno sfondo che è rimasto lucido. Le tracce sono disposte linearmente, di seguito e su cerchi concentrici, tanto che alla fine del pezzo il nostro lettore avrà percorso una distanza di circa 5 Km.
Secondo gli standard ufficiali, in questi 5 chilometri di puntini e lineette, sarà compresa una traccia musicale di 74 minuti esatti.
E perché proprio 74 minuti e non di più o di meno ?
Perché il signor Morita, allora presidente della Sony, era un appassionato di musica classica ed aveva imposto ai suoi tecnici progettisti che su un solo CD doveva starci tutta la Nona Sinfonia, tutta ed in un solo disco.
E così fu.
Ma andiamo ad aumentare l’ingrandimento e vediamo qualche altro particolare:
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Se osservate con attenzione, noterete che quello che abbiamo anticipato non è poi del tutto vero:
si ci sono i punti e ci sono le linee, ma se guardate bene, la faccenda non è poi così chiara. Alcuni punti sono un po’ più lunghi, alcune linee anche. In altre parole, il rapporto fra punto e linea che dovrebbe essere precisamente di 1 a 3, non sempre è rispettato, vi sono molti segni che non seguono questo standard.
Questo apparente anomalia è dovuta alla necessità di comprimere una enorme massa di informazioni in quei benedetti 5 Km di traccia complessiva: in questo modo, anche ai nostri poveri bit tocca fare un doppio lavoro per riuscire a tener conto di quasi tutti i parametri che caratterizzano i brani musicali.
Tanto è vero che gli appassionati audiofili, dopo un iniziale breve entusiasmo per il CD, hanno decretato che pur avendo conservato l’essenza del brano musicale, mancava ancora un quid, un qualcosa di non ben definito, ma che era ben avvertibile nelle vecchie registrazioni analogiche su vinile e che non si ritrovava più nella versione digitalizzata su CD.
Ma che bella soddisfazione !
E va be’, sic transit gloria mundi, per cui non ci resta che consolarci con una bella immagine della traccia ingrandita 1000 volte, con punti e linee che sembrano salamini.
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