Uno strumento minimale per individuare fossili e minerali radioattivi
#1
Inviato 03 agosto 2017 - 11:12
Vi è mai capitato di avere per le mani un minerale ed avere il dubbio che sia radioattivo ?
Peccato, senza un Geiger non è possibile saperlo ed allora che fate ? Nel dubbio lo lasciate, non si sa mai !
Oppure lo mettete in borsa, incuranti della polverina gialla che vi sporca le mani ?
Occhio ragazzi, magari sono scagliette di Uranocircite e sono altamente radioattive !
Ma un Geiger è costoso e complicato da utilizzare, come si fa ?
Giorni fa ho visto sul solito eBay una minuscola chiavetta da collegare al telefonino per trasformarlo in un vero contatore Geiger: presentato come versione migliorata del classico geiger per smartphone da collegare alla presa della cuffia, mi ha incuriosito ed ho voluto testarlo per verificare le sue prestazioni e definire quindi il suo campo di utilizzo.
Premetto che il suo costo è piuttosto contenuto, sui 50 Euro, ed è utilizzabile sia sui telefonini basati su
Android, sia sugli Apple. Naturalmente l'applicazione per l'utilizzo è disponibile sui comuni siti di distribuzione
del software ed è gratuita.
Per il test dello strumento, data la ridotta sensibilità del rilevatore, non ho utilizzato il solito metodo basato sulla distanza dalla sorgente radioattiva, ma si sono misurati alcuni campioni confrontando il valore letto sullo smartphone con quello rilevato da un geiger professionale Eberline E-600 dotato di sonda pancake HP 210T.
Il tempo di lettura utilizzato è stato di soli 3 minuti, ciò nonostante i risultati ottenuti sono stati più che
buoni, con l'errore di lettura minimo pari al -7% e quello massimo uguale al -25%
Per migliorare la precisione sono previsti anche tempi di 5 e 10 minuti mentre, se il livello di attività è
elevato, è possibile interrompere il conteggio in qualsiasi momento.
In conclusione, a fronte di un costo molto contenuto, è possibile avere uno strumento di discreta precisione e
dalle minime dimensioni, sempre pronto per l'utilizzo, non avendo necessità di alimentazione esterna.
Al contrario, l'aspetto negativo più penalizzante è la necessità di un tempo di conteggio piuttosto lungo a causa
della minima dimensione dell'elemento rilevatore.
Misurazione della radioattività naturale:
Fondo.jpg 127,73K 2 Numero di downloads
Radioattività in una biglia di vetro all'uranio:
Biglia.jpg 110,67K 1 Numero di downloads
Campione di Uraninite:
Camp_1.jpg 117,67K 1 Numero di downloads
Altro campione di Uraninite:
Camp_2.jpg 128,62K 1 Numero di downloads
N.B.: il geiger professionale di confronto usa scale di misura diverse, per cui unificando:
Fondo ....... 0,18 --> 0,21
Biglia ........ 0,72 --> 0,77
Camp1 ... 28,10 --> 31,50
Camp2 ... 77,80 --> 97,40
#2 Guest_Simone93_*
Inviato 04 agosto 2017 - 01:55
#3 Guest_Simone93_*
Inviato 04 agosto 2017 - 02:01
Hai anche analizzato pezzi dai fosfati del Marocco? A ricordo di un tuo vecchio post che mi aveva incuriosito.
Se si, ci diresti cosa hai analizzato e cosa hai riscontrato?
#4
Inviato 04 agosto 2017 - 07:01
Alcuni mi avevano promesso campioni da analizzare, ma poi non mi è arrivato nulla.
In caso qualcuno voglia riaprire l'argomento, ricordo che non serve mandarmi campioni interi di fossili, per l'analisi spettrografica basta anche solo una scheggia di materiale.
#5
Inviato 04 agosto 2017 - 09:53
#6 Guest_FOSSIL1_*
Inviato 04 agosto 2017 - 01:13
L'aggeggio sembra utile ma è bene ricordare che la divulgazione di dati sulla radioattività naturale è vietato.
#7 Guest_FOSSIL1_*
Inviato 04 agosto 2017 - 01:26
hai qualche consiglio su un contatore geiger con sonda integrata che permetta letture abbastanza accurate?
#8 Guest_Simone93_*
Inviato 04 agosto 2017 - 02:12
#9
Inviato 04 agosto 2017 - 04:56
#10 Guest_FOSSIL1_*
Inviato 04 agosto 2017 - 05:34
Simone93, il 04 agosto 2017 - 02:12 , ha scritto:
Credo rientri negli ambiti della sicurezza nazionale, divulgare dati sulla radioattività naturale potrebbe generare panico ed esodi da determinate zone.
La percezione del pericolo dato dalle radiazioni è esagerata, comunque se pubblichi qualche dato geo-referenziato verrà la DIGOS a spiegarti nel dettaglio perchè non si può
Quando le iene fecero la puntata alla ricerca del pesce radioattivo di fukushima nei mercati ittici nazionali, testarono la radioattività dei sampietrini e altro materiale ma non mostrarono mai il risultato in TV, c'era la "iena" che guardava il contatore e diceva solo se il valore saliva o meno.
Quando si avvicinò a una soglia in granito il contatore cominciò a ticchettare in modo considerevole e la iena letteralmente sbiancò in viso e non riusci neanche a parlare tanto che cambiarono inquadratura. La sua percezione del pericolo in quel momento era assolutamente esagerata nonostante lo avessero avvisato che ci sarebbe stato quella reazione
#11 Guest_FOSSIL1_*
Inviato 04 agosto 2017 - 05:37
francomete, il 04 agosto 2017 - 04:56 , ha scritto:
per ora direi di no perchè la sua misurazione non è riconducibile a nessun luogo con precisione, sinceramente poi non saprei se il tutto sfoci in una multa o nel penale.
#12
Inviato 04 agosto 2017 - 05:52
FOSSIL1, il 04 agosto 2017 - 01:26 , ha scritto:
hai qualche consiglio su un contatore geiger con sonda integrata che permetta letture abbastanza accurate?
Il problema dei sensori a stato solido è la loro bassa sensibilità, il che li espone facilmente ad errori di lettura. E' per questo motivo che vengono utilizzati solo con tempi di conteggio piuttosto lunghi, anche di diversi minuti. Del resto c'è poco da fare: se la superficie captante della sonda è piccola, il tempo del conteggio deve essere lungo.
Di conseguenza, se cerchi un misuratore di radioattività che offra letture precise, questi deve avere una sonda piuttosto ampia (ad esempio le pancake) oppure deve consentire tempi di conteggio piuttosto lunghi (ad esempio gli scaler). Meglio ancora se puoi sfruttare entrambe le possibilità: esempio un Inspector Alert (vedi foto)
InspectorAlertdisplays.jpg 59,06K 0 Numero di downloads
#13
Inviato 04 agosto 2017 - 06:05
francomete, il 04 agosto 2017 - 04:56 , ha scritto:
Un paio di anni fa sono stato contattato da un giornalista d'assalto che indagava su di un deposito di scorie radioattive in una località del Nord Africa. In particolare volevano la mia collaborazione per individuare le zone radioattive, sulla strumentazione da utilizzare, sul come effettuare le misurazioni, ecc. ecc.
Il risultato di queste indagini fu poi pubblicato su alcuni giornali con, alla fine, una bella didascalia del tipo: "un particolare ringraziamento al dott. Andrea Bosi per la collaborazione tecnica prestata."
Effettivamente ne avrei fatto volentieri a meno !