Micro fotografia ad alto ingrandimento
#1
Inviato 12 novembre 2012 - 04:21
Di sicuro non è questo il posto giusto per aprire una simile discussione, ma non ho trovato nulla di appropriato, per cui, per ora, la metto qui.
Ammettiamo, per ipotesi, che il soggetto da fotografare abbia dimensioni che vanno da un millimetro come massimo, fino a pochissimi micron, quindi dobbiamo essere in grado di operare fino ai classici 1000 ingrandimenti complessivi, perciò alle soglie dei limiti imposti dalle leggi dell'Ottica.
Per non fare le cose troppo facili, il nostro soggetto non lo lasciamo bello libero, ma facciamo finta che sia anche racchiuso all'interno di una pietra, più o meno trasparente.
In altre parole, il nostro soggetto sono le inclusioni dei minerali, quelle che possiamo trovare nei quarzi, nelle gemme preziose, nell'ambra e perché no, altri soggetti purché sempre piuttosto piccolini, come i radiolari, le globigerine, i foraminiferi, ecc. ecc.
Ho fatto molte prove al riguardo ed attualmente gli strumenti più adatti si sono ridotti a ben pochi, meno delle dita di una mano e, di questi, quelli che uso di norma sono solo due.
Vediamo il primo.
E' un normale microscopio biologico un po' "truccato": oltre alla illuminazione classica, ha in più una illuminazione dall'alto mediante due led opposti e riposizionabili. Tutte le sorgenti di luce possono essere polarizzate, sia per ottenere effetti particolari, sia per ridurre al minimo i riflessi sulle superfici lucide.
Altra differenza riguarda gli obiettivi utilizzati, che sono tutti con una ampia distanza di lavoro, in modo da consentire una efficace illuminazione anche dall'alto.
Questi obiettivi si trovano normalmente ed a poco prezzo su eBay, certo che se poi volete usare dei Luminar della Zeiss, non vanno certo malaccio.
Illuminatore Epi.JPG 90,07K 11 Numero di downloads
Come vedete, io uso il mio "muletto", un vecchio Zeiss Standard WL, al quale ho aggiunto due led da 10mm ad alta luminosità, ciascuno con il suo filtro polarizzatore rotabile.
Gli obiettivi vanno da 1,2x fino a 32x ed in più lo Zeiss dispone anche di un comodo duplicatore ottico.
Come è facile calcolare, con questa relativamente semplice attrezzatura, possiamo ingrandire dai 12x complessivi, ai 640x. Vedremo in seguito, che per poter andare ancora oltre, dovremo utilizzare il secondo strumento di cui vi ho accennato.
Due parole sulle particolarità costruttive, anche perché la costruzione è molto semplice.
Su di una basetta in vetronite ho saldato i componenti con i due led e la resistenza di caduta da un centinaio di Ohm, in modo da limitare la corrente massima a 200 mA. I diodi sono portati in posizione da del filo unico di rame abbastanza rigido, da 1mm di diametro, in questo modo è facile posizionarli nel modo migliore. Attorno a ciascun led, con del cartoncino sottile, ho fatto un cilindretto che può ruotare e che porta in testa una lamina polarizzante.
Sotto alla basetta ho incollato alcune potenti micro calamite al neodimio, in modo da fissare il tutto al microscopio, pur essendo facilmente asportabile.
Ho però dovuto sostituire la piastrina originale del microscopio, di alluminio, con una fatta da me in lamiera di ferro, per dar modo alle calamite di fare presa.
2_32x_Epi_p.jpg 29,69K 7 Numero di downloads
L'immagine rappresenta un cristallo di calcite incluso all'interno di un piccolo rubino di un paio di millimetri, l'ingrandimento complessivo è di 320x.
Per ora mi fermo qui ed aspetto i vostri commenti e critiche.
#2
Inviato 12 novembre 2012 - 05:11
#3
Inviato 14 novembre 2012 - 12:27
E veniamo ora al secondo microscopio che utilizzo più spesso nella fotografia di inclusioni in pietre e minerali, lo Zeiss Invertskope.
MVC-517F.JPG 68,73K 5 Numero di downloads
E' questo un microscopio invertito ed il vantaggio che mi da è quello di avere il tavolo completamente sgombro, in modo da poter illuminare i campioni con una luce diffusa, orientandola nel modo migliore. In questo modo si creano pochi riflessi ed il contrasto resta elevato, così si può spingere gli ingrandimenti a limiti altrimenti impossibili con i microscopi normali.
MVC-513F.JPG 48,68K 11 Numero di downloads
A titolo di esempio delle potenzialità di questo metodo, guardate questa zoomata, si va dai complessivi 10x, ai 200x, per finire ai fatidici 1000x, con la pietra immersa in olio.
I4_1x_Epi_Pol_p.jpg 111,07K 11 Numero di downloads
Si tratta di un campione di quarzo di pochi millimetri con inclusioni di epidoto, ma se guardate bene, c'è un piccolissimo cristallo rosso che attira la nostra curiosità.
I4_20x_Epi_Pol_p.jpg 56,45K 6 Numero di downloads
Già a 200x il cristallo è ben visibile, la foto è stata fatta con il primo metodo descritto, si vede bene la nuvoletta di gas sopra al cristallo e il minerale rosso rubino che è cresciuto sopra all'epidoto.
I4_50x oil_IRI_p.jpg 41,43K 5 Numero di downloads
Passando all'altro microscopio, con la tecnica della illuminazione Radente Inversa, otteniamo l'ingrandimento definitivo a 1000x (lo Zeiss invertito dispone di un duplicatore).
Naturalmente, per ottenere questo risultato, si è immerso il campione in un liquido con lo stesso indice di rifrazione del quarzo (benzoato di benzile) e si è messo dell'olio piuttosto denso fra l'obiettivo ed il vetrino porta oggetto.
In questo modo si è ottenuto l'immersione omogenea: il raggio di luce illuminante ha attraversato sempre sostanze con lo stesso indice di rifrazione, senza mai un contatto con l'aria e quindi, senza apportare ulteriori distorsioni.
#4
Inviato 14 novembre 2012 - 05:35
#5
Inviato 14 novembre 2012 - 09:06
#6
Inviato 14 novembre 2012 - 11:43
Spinello?
Prova con una luce UV, se è spinello si accende come un lampadario.
#7
Inviato 14 novembre 2012 - 12:31
#9
Inviato 14 novembre 2012 - 04:41
A parte gli strumenti più o meno adatti a riprendere i soggetti dalle minime dimensioni, un ruolo molto importante lo assumano particolari tecniche di elaborazione dell'immagine.
Ad esempio, per i soggetti piuttosto semplici è molto indicata la ricostruzione tridimensionale della immagine, che ci fa capire meglio i particolari altrimenti poco evidenti.
Guardate questi cristalli di ossalato presenti sulla cuticola della cipolla: è ben evidente dal filmato come essi siano non alla superficie, ma infossati nella cuticola e come nel punto di contatto con la cellula, si sviluppi una auto fluorescenza molto marcata (illuminazione in luce monocromatica 460 nm).
http://youtu.be/ex9Xuq_LJ7w
Anche la tecnica dello stack focus è molto diffusa e permette di avere immagini totalmente a fuoco: è solo una questione di pazienza nello scattare tante immagini e tutte con un piano di messa a fuoco diverso, poi il programma di elaborazione ricostruirà una unica immagine con tutti i piani a fuoco.
Ad esempio questa testa di zanzara, per la verità un po' acciaccata, visto che non voleva assolutamente partecipare.
Zanza_1.JPG 112,65K 4 Numero di downloads
Volendo, nel fare queste foto su piani diversi, ci si può anche far aiutare da piccoli automatismi che provvedono a scattare tutte le foto necessarie manovrando loro il microscopio e scattando le diverse foto: http://spazioinwind....o/set_focus.htm
http://youtu.be/nj9zpGjMnAQ
#10
Inviato 14 novembre 2012 - 07:44
Citazione
ecco, è quella che dicevo io dall'altra parte. Che software usi?
#11
Inviato 14 novembre 2012 - 09:02
#12
Inviato 15 novembre 2012 - 07:42
Prejott, il 14 novembre 2012 - 07:44 , ha scritto:
Uso Helicon Focus, un software molto completo e che ha un costo molto ridotto.
Va altrettanto bene anche Combine Z, che ha anche il pregio di non costare nulla.
#13
Inviato 15 novembre 2012 - 10:20
Enotria, il 15 novembre 2012 - 07:42 , ha scritto:
Va altrettanto bene anche Combine Z, che ha anche il pregio di non costare nulla.
perfetto! qualcuno del mio gruppo ha appunto comprato helicon, io cercavo qualche cosa opensource.
grazie
#14
Inviato 19 novembre 2012 - 06:21
grazie ai suggerimenti di Enotria
sono riuscito a fare
alcuni dei suoi giochetti
e foto
che prima mi era impossibile
elaborazione.jpg 71,04K 5 Numero di downloads
#15
Inviato 19 novembre 2012 - 07:05
Solo qualche suggerimento sul trattamento della foto dopo l'elaborazione con Helicon: in genere conviene aumentare il contrasto della figura e diminuire invece il contrasto luminoso.
La prima operazione migliora la definizione che l'elaborazione ha compromesso, la seconda migliora la leggibilità dei particolari minuti.
Per la successiva elaborazione 3D, hai già visto che conviene mantenere piuttosto basso l'effetto tridimensionale, per non rendere esagerato l'effetto.
Conclusione: veramente molto bravo !
#16
Inviato 20 novembre 2012 - 12:21
#17
Inviato 21 novembre 2012 - 12:51
Oltre ad alcune foto spettacolari, ho trovato anche la prima pagina dell'articolo in cui si istituisce suddetta specie (2009), articolo del Journal of Paleontology
http://jpaleontol.ge...3/1/153.extract
In questo articolo si descrivono anche le tecniche utilizzate per ottenere le spettacolari immagini dell'articolo. E sono molto interessanti le tecniche di acquisizione ed elaborazione delle immagini che sono state usate
153.extract.jpg 140,38K 5 Numero di downloads
#18
Inviato 21 novembre 2012 - 07:04
Vedi (vedete tutti) cosa vuol dire fare ambre?
O si conoscono bene le cose e allora le soddisfazioni veramente no mancano, altrimenti si perde solo tempo.
E cosa vuol dire avere le attrezzature giuste
#19
Inviato 21 novembre 2012 - 01:12
foto di un occhio di Eldredgeops crassituberculata
Devonianoi medio
Silica formation
Paulding, Ohio, USA
a voi
risultato.jpg 280,87K 6 Numero di downloads
#20
Inviato 21 novembre 2012 - 01:29