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SPIAGGE CAMBRIANE - meduse e tappeti algali


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22 risposte a questa discussione

#21 Ebo

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Inviato 13 February 2019 - 09:35 AM

Infatti, sto (lentamente) continuando a scrivere la seconda parte di Spiagge Cambriane, che riguarderà il processo di terrestrializzazione nel Cambriano-ordoviciano, ovviamente spaziando nel Precambriano, tappeti algali, ichnofossili e processi di fossilizzazione...
Stay tuned...

#22 Ebo

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Inviato 19 February 2019 - 11:15 AM

Non posso impedirmi di mettere di seguito la valutazione fatta da franco Ricci Lucchi sul libro...

- E' arrivato! Ed è stupendo! Sono felice di avervi collaborato, anche se il mio piccolo aiuto non richiedeva certo una citazione in copertina. Lo mostrerò con grande piacere, ma solo nel giro delle persone fidate per timore che me lo rubino... Complimenti vivissimi! E hai un figlio eccellente disegnatore... :-)



#23 Ebo

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Inviato 25 February 2019 - 11:00 AM

Ed ecco la recensione (per i pochi interessati) scritta da Andrea Guerrini, naturalista e autore di articoli e libri di paleontologia (tra i quali i due volumi "Storia Naturale del Pianeta terra" scritti in collaborazione con Maurizio Gnoli e Gianfranco Barsotti):

L’autore con "Spiagge Cambriane", porta il lettore a compiere un salto temporale nel profondo passato, immergendolo in antichi ambienti che prendono di nuovo vita nelle pagine di questo volume. Il libro è diviso in tre parti. Nella prima, che potremmo definire "preparatoria" vengono descritte le caratteristiche morfostrutturali, filogenetiche e le modalità di fossilizzazione dei Cnidaria (meduse e affini), principali attori di questo testo assieme ai cianobatteri, enfatizzando l'importanza di quest'ultimi come agenti favorenti la preservazione di tali organismi impalpabili. A questa segue una seconda parte dove vengono descritti attraverso delle "tavole" un numero elevato di siti fossiliferi con diffusione planetaria e distribuzione ​cronologica ​dal Precambriano all'Oligocene e che hanno restituito eccezionalmente associazioni di tracce fossili di questi fragili organismi. ​Ogni "tavola" espone con chiarezza oltre l'età, gli aspetti paleogeografci e paleoecologici del sito trattato fornendo anche una ricostruzione artistica paleoambientale. ​In ultimo, una terza parte dove vengono ​evidenziate e descritte​ alcune impronte interpretabili erroneamente come tracce di cnidari ma in realtà strutture di derivazione inorganica spiegandone l'origine. ​In sintesi il linguaggio divulgativo ma rigoroso, la ricca bibliografia ​puntuale e generale ​ed una grafica di alta qualità rendono l'opera uno strumento didattico fruibile ​e utile ​sia ai paleontologi che ai cultori della materia.




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