Paleontologi pensano di aver trovato il primo giacimento fossile dell'evento K/T (estinzione dei Dinosauri)
- Scritto da N.A. Cosanni

65 Milioni di anni fà, sulla Terra è avvenuta uno dei più grandi eventi di estinzione della vita animale e vegetale. Si calcola che tale evento denominato KT, abbia fatto sparire il 75% della vita grazie ad una crisi ambientale forse generata da un impatto catastrofico o mutazioni climatiche dovute a grandi eruzioni vulcaniche. L'evento è sopratutto ricordato per aver fatto sparire i Dinosauri tanto famosi fra il grande pubblico. Ma, ad oggi, non era stato mai ritrovato un giacimento fossile che era la testimonianza d tale evento. Ora, in una cava dietro un centro commerciale in una piccola cittadina del New Jersey, pare (e qui gli scienziati sono molto cauti) di aver ritrovato finalmente un giacimento fossile di quell'evento.

 
 






 I famosi fossili della Cina definiti Jehol Biota, fossili di una conservazione eccezionale e che presentano sia vertebrati che invertebrati e piante fossili nello stesso giacimento, pare si siano conservati grazie ad eruzioni vulcaniche e flussi piroclastici che hanno permesso di preservare fin nei minimi dettagli i resti fossili. Tali fossili, conosciuti per la loro eccezionale conservazione sono stati studiati a più riprese ma quello che mancava era il motivo della eccezionale preservazione dei resti. Il perchè il giacimento conservava i fossili fin nei minimi dettagli era un mistero fra gli studiosi. Ecco perchè uno studio sedimentologico e mineralogico della roccia che conservava i resti fossili ha permesso di comprendere il motivo della conservazione eccezionale dei resti fossili e di rivelare come il giacimento si è formato. Lo studio della Universita' di Nanjing, Cina, e' stato pubblicato su Nature Communications, e rivela che grazie e ripetute eruzioni e seppellimento dei resti grazie e flussi vulcanici ed eruzioni ha permesso di creare l'eccezionale Biota chiamato Jehol. Durante questo periodo, un mix di dinosauri, mammiferi, primi uccelli e lucertole viveva in un paesaggio fatto di laghi e foreste di conifere, circondato da vulcani. Finora, non era nota la causa della loro mortalita' di massa e della perfetta conservazione. Dopo aver analizzato i campioni fossili, gli scienziati hanno scoperto che ognuno di questi scheletri era stato immerso in flussi piroclastici, correnti di gas caldi e rocce che si originano grazie ad eruzioni vulcaniche esplosive incredibilmente veloci.
I famosi fossili della Cina definiti Jehol Biota, fossili di una conservazione eccezionale e che presentano sia vertebrati che invertebrati e piante fossili nello stesso giacimento, pare si siano conservati grazie ad eruzioni vulcaniche e flussi piroclastici che hanno permesso di preservare fin nei minimi dettagli i resti fossili. Tali fossili, conosciuti per la loro eccezionale conservazione sono stati studiati a più riprese ma quello che mancava era il motivo della eccezionale preservazione dei resti. Il perchè il giacimento conservava i fossili fin nei minimi dettagli era un mistero fra gli studiosi. Ecco perchè uno studio sedimentologico e mineralogico della roccia che conservava i resti fossili ha permesso di comprendere il motivo della conservazione eccezionale dei resti fossili e di rivelare come il giacimento si è formato. Lo studio della Universita' di Nanjing, Cina, e' stato pubblicato su Nature Communications, e rivela che grazie e ripetute eruzioni e seppellimento dei resti grazie e flussi vulcanici ed eruzioni ha permesso di creare l'eccezionale Biota chiamato Jehol. Durante questo periodo, un mix di dinosauri, mammiferi, primi uccelli e lucertole viveva in un paesaggio fatto di laghi e foreste di conifere, circondato da vulcani. Finora, non era nota la causa della loro mortalita' di massa e della perfetta conservazione. Dopo aver analizzato i campioni fossili, gli scienziati hanno scoperto che ognuno di questi scheletri era stato immerso in flussi piroclastici, correnti di gas caldi e rocce che si originano grazie ad eruzioni vulcaniche esplosive incredibilmente veloci.


 "Dicono che il mare è freddo, ma il mare contiene il sangue più caldo di tutti,
"Dicono che il mare è freddo, ma il mare contiene il sangue più caldo di tutti, È stata una morte veloce e solitaria, ferito da una freccia nella schiena l´uomo con un'età stimata di 45 anni muore dissanguato in pochi minuti. Il corpo fu lasciato sul luogo del delitto - forse gli aggressori pensarono che animali e il tempo avrebbe cancellato tutte le prove, ma nel clima freddo e secco in 3.200 metri il corpo cominciò a essiccare e grandi spazzini non si avventurano in questo regno desolato. Durante l´inverno neve ricopre il canalone in cui si trova il corpo, trasformandosi lentamente in ghiaccio questa coperta proteggerà e conserverà i resti umani per i prossimi millenni.
È stata una morte veloce e solitaria, ferito da una freccia nella schiena l´uomo con un'età stimata di 45 anni muore dissanguato in pochi minuti. Il corpo fu lasciato sul luogo del delitto - forse gli aggressori pensarono che animali e il tempo avrebbe cancellato tutte le prove, ma nel clima freddo e secco in 3.200 metri il corpo cominciò a essiccare e grandi spazzini non si avventurano in questo regno desolato. Durante l´inverno neve ricopre il canalone in cui si trova il corpo, trasformandosi lentamente in ghiaccio questa coperta proteggerà e conserverà i resti umani per i prossimi millenni. L´icnologia è considerata disciplina relativamente giovane delle scienze della terra, anche se come i comuni fossili, i segni e tracce lasciati da organismi del passato (soprattutto di vertebrati) erano state notate già nell'antichità. A quei tempi furono interpretati in chiave mitologica, come impronte lasciate da dei,santi o perfino mostri. Ancora nel 1800 impronte tridattile ritrovate in sedimenti del Giurassico del Connecticut furono attribuite al corvo liberato da Noe dopo il diluvio universale.
L´icnologia è considerata disciplina relativamente giovane delle scienze della terra, anche se come i comuni fossili, i segni e tracce lasciati da organismi del passato (soprattutto di vertebrati) erano state notate già nell'antichità. A quei tempi furono interpretati in chiave mitologica, come impronte lasciate da dei,santi o perfino mostri. Ancora nel 1800 impronte tridattile ritrovate in sedimenti del Giurassico del Connecticut furono attribuite al corvo liberato da Noe dopo il diluvio universale.  Nonostante il dato di fatto che le scienze geologiche a paleontologiche dovrebbero svolgere un ruolo importante nella nostra società - ricordiamo l´effetto devastante dei terremoti su scala globale, su scala piú locale l´impatto di frane, oppure i ripetuti tentativi del creazionismo italiano di spacciarsi come scienza e di interpretare catastrofi naturali come giudizio divino.
Nonostante il dato di fatto che le scienze geologiche a paleontologiche dovrebbero svolgere un ruolo importante nella nostra società - ricordiamo l´effetto devastante dei terremoti su scala globale, su scala piú locale l´impatto di frane, oppure i ripetuti tentativi del creazionismo italiano di spacciarsi come scienza e di interpretare catastrofi naturali come giudizio divino. Crocodylomorpha include le specie odierne ma anche fossili dei coccodilli, un gruppo che a differenza dell´immagine di "fossile vivente" ha mostrato é mostra grande varietá e adattamenti a diversi stili di vita. Simosuchus clarki é una specie del Cretacico del Madagascar descritta nel 2000, la cui particolare anatomia (in comparazione al nostro preconcetto dell´immagine di "coccodrillo") é stata pubblicata in dettaglio nel 2010.
Crocodylomorpha include le specie odierne ma anche fossili dei coccodilli, un gruppo che a differenza dell´immagine di "fossile vivente" ha mostrato é mostra grande varietá e adattamenti a diversi stili di vita. Simosuchus clarki é una specie del Cretacico del Madagascar descritta nel 2000, la cui particolare anatomia (in comparazione al nostro preconcetto dell´immagine di "coccodrillo") é stata pubblicata in dettaglio nel 2010. Grazie all´applicazione di una nuova tecnologia ricercatori hanno ricavato nuove informazioni sull´anatomia e l´ecologia delle ammoniti. Le ammoniti sono tra i fossili meglio conosciuti tra collezionisti e appassionati di paleontologia, puó sorprendere che di fatto si sa relativamente pocho su questi animali, sopratutto la struttura delle parti molli e la loro ecologia é ancora poco compresa - di fatto non si é sa nenache con certezza se questi molluschi erano animali bentonici o pelagici. Grazie a una nuova tecnologia - la microtomografia ai raggi X - una ricerca pubblicata in Science ha ricostruito per la prima volta in grande dettaglio l´apparato masticatorio di alcuni esemplari di Baculitesdatati a 70 milioni di anni. La ricosruzione mostra una mandibola inferiore e superiore e una lingua ricoperta da fini denticoli, simile alla radula dei moderni molluschi. Gli autori sono riusciti perfino a visualizzare l´ultimo pasto di uno degli individui - piccoli granchi e molluschi.
Grazie all´applicazione di una nuova tecnologia ricercatori hanno ricavato nuove informazioni sull´anatomia e l´ecologia delle ammoniti. Le ammoniti sono tra i fossili meglio conosciuti tra collezionisti e appassionati di paleontologia, puó sorprendere che di fatto si sa relativamente pocho su questi animali, sopratutto la struttura delle parti molli e la loro ecologia é ancora poco compresa - di fatto non si é sa nenache con certezza se questi molluschi erano animali bentonici o pelagici. Grazie a una nuova tecnologia - la microtomografia ai raggi X - una ricerca pubblicata in Science ha ricostruito per la prima volta in grande dettaglio l´apparato masticatorio di alcuni esemplari di Baculitesdatati a 70 milioni di anni. La ricosruzione mostra una mandibola inferiore e superiore e una lingua ricoperta da fini denticoli, simile alla radula dei moderni molluschi. Gli autori sono riusciti perfino a visualizzare l´ultimo pasto di uno degli individui - piccoli granchi e molluschi. Secondo il modello in vigore la nostra specie H. sapiens si sviluppó in Africa circa 200.000 anni fa e solo 100.000 anni fa lascio questo continente per diffondersi nell´Asia (la teoria dell´"Out of Africa").
Secondo il modello in vigore la nostra specie H. sapiens si sviluppó in Africa circa 200.000 anni fa e solo 100.000 anni fa lascio questo continente per diffondersi nell´Asia (la teoria dell´"Out of Africa"). L´
 L´ Presentazione
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