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10.000 B.C.

Un recensione dal punto del contenuto scientifico di un film alla popcorn come "10.000 B.C." naturalmente non é da considerare troppo seriamente. Hollywood in prima linea vuole intrattenere, non documentare o istruire, e i registi si prendono la liberta d´arte di interpretare a modo loro una "storia vera". Anche se le moderne tecniche della computer-graphic ha possibilitato di creare animali molto realistici, rimangono ricostruzioni, che in parte si basano su informazioni e dati numerici (p.e. massa muscolare ricostruita dall´apparato scheletrico), in altra parte su intuizione o comparazione in rispetto ad animali simili odierni (p.e. la colorazione) degli artisiti che li creano. E un ulteriore parte é sicuramente il sensazionismo cinematografico - esempio noto era la ricostruzione dei Velociraptor nella saga di Jurassic Park, anche se anatomicamente corretti per le conoscenze in quel periodo, grandi il doppio per volere di Spielberg, che volle dei protagonosti temibili per le scene d´azione.

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L´ottava meraviglia del mondo!

Il mondo non sarebbe lo stesso senza l´ottava meraviglia del mondo, portato a New York dalla remota isola del teschio, caduto in amore con una bellissima Fay Wray, é morto in una scena spettacolare e allo stesso tempo commovente sul Empire State Building. Il film King Kong fú uno dei piú grandi successi cinematografici uscito 75 anni fa il 2 di marzo del 1933. Ha influenzato anche la storia della scienza (nella versione originale, come anche i remakes moderni, libri, gadgets e molto altro), ispirando molti giovani spettatori a sognare, e poi eventualmente anche a intraprendere la carriera di scienzato e/o paleontologo. Ironia del destino, l´artista che creo il mitico Kong, Willis O`Brien, celebro il suo 47 compleanno il giorno in cui usci nelle sale cinematografiche di New York il film (Marzo 2, 1886 - Novembre 8, 1962).

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Scoperte due nuove sp. di lemuri

Due nuove specie di lemuri sono state scoperte nel Madagascar.

Scienzati del Henry Doorly Zoo Center for Conservation and Research (Omaha, Stati Uniti) hanno identificato due nuove specie di lemuri, il lemure di Scott, nominato in onore dei fondatori del centro di ricerca Suzanne e Walter Scott Jr., e il lemure di Moore, nominato in onore dei coniugi Moore, fondatori di un ente protettiva per la natura in San Francisco.

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Distacco di ghiacciaio nel Ortles-Cevedale

Viene segnalato il distacco del gigantesco seracco pensile della Parete Nord del S. Matteo (Ghiacciaio di Forni, Gruppo del Ortles-Cevedale).

Durante la settimana passata si è staccata quasi l'intera massa che era delimitata dalla crepaccia sommitale, tranne lo strato basale adeso alla roccia sottostante. Una stima sommaria del volume coinvolto, dovrebbe aggirarsi si alcune centinaia di migliaia di metri cubi, tale da collocarlo tra i maggiori crolli nel Gruppo dell'Ortles-Cevedale, negli ultimi anni.

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Size does matter!

Nei singoli taxa dei vertebrati terrestri é osservabile una tendenza a aumentare di statura e massa nel corso della loro evoluzione. Questo effetto é osservabile sopratutto nei mammiferi. Ma allora come fanno gli uccelli ?

Nei singoli taxa dei vertebrati terrestri é osservabile una tendenza a aumentare di statura e massa (Regola di Cope) nel corso della loro evoluzione. Negli uccelli questa tendenza si scontra con il peso massima che consente il volo, uccelli troppo grandi e pesanti perdono la capacita di volare.

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Termometro batterico

Grazie allo studio delle presenze di proteine in organismi moderni, ma comparabili alle prime forme di vita, ricercatori del UF College of Medicine (Gainesville, Universita del Florida) hanno ricostruito le temperature sulla terra tra i i 500 fino 3.500 Ma fá.

La ricerca voleva scoprire l´andamento delle temperature sulla terra primordiale, anche per capire meglio l´evoluzione della vita nel Precambriano, grazie alla ricostruzione delle proteine che la vita stessa usava a quei tempi. Dalle analisi della stabilitá di una  proteina che gioca un importante ruolo nell´assemblaggio degli aminoacidi, é che si differenzia tra batteri che vivono in ambienti freddi e caldi, si ha scoperto che gli oceani primordiali piú di 3 milliardi di anni fá erano piu caldi, ma a un certo punto un notevole raffredamento avviene.

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PLATO alla ricerca di nuovi mondi

ESA/Hubble & NASAForse è stato trovato il luogo perfetto per un telescopio sul suolo del pianeta - l´Antartide.

L´osservatorio costruito sulla calotta glaciale nell´Antartide, luogo chiamato "Dome Argus" - o  semplicemente "Dome A" é una impresa molto ambiziosa. Ci vogliono settimane per raggiungere il punto esatto, a piu di 1.200 chilometri dalla costa. La decisione di costruire in questo luogo inospitale il PLATO  - "Plateau Observatory" sotto l´auspicio del Polar Research Institute of China (PRIC), é stata presa per via dell´aria limpida e fredda. Impurita dell´aria e movimenti di questa limitano la risoluzione di ogni telescopio sulla superficie terrestre, anche se la tecnologia ha fatto passi da gigante, rimaneva il problema dell´atmosfera. Cercando luoghi con aria limpida astronomi si sono recati su vette di montagne, e adesso nell´Antartide.

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Un mondo perduto

A 3.700 chilometri ost dalla Florida, in 800 metri di profonditá sul fondale dell´oceano atlantico, esiste un mondo perduto: Lost City, la cittá perduta, cosi é stato chiamato l´ecosistema scoperto nel 2000. Camini di calcaree alti fino a 60 metri creano un paesaggio primordiale.

Nella cittá perduta esistono sorgenti idrotermali con temperature di "soli" 90° - molto piú fredde dei conosciuti "black smokers", che raggiungono temperature fino a 400°.

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Alla ricerca della superterra

Astronomi alla ricerca di mondi ospitabili dovrebbero cercare pianeti rocciosi di grossa taglia, molto piú grandi della nostra terra.

Astronomi alla ricerca di mondi ospitabili dovrebbero cercare pianeti rocciosi di grossa taglia, molto piú grandi della nostra terra. Secondo un nuovo studio la terra é alla malapena addatto per ospitare la vita. La sua grandezza é alla malapena sufficiente per possibilitare la tettonica a placche, che gioca un importante ruolo per il ciclo del carbonio, e influenza il clima terrestre. Mentre i vulcani sopra le dorsali  rilasciano biossido di carbonio, le zone di subduzione riciclano i sedimenti marini e il carbonato in essi contenuto.

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Un oceano di magma nel cuore della terra?

Recenti studi di ricercatori francesi hanno ora "scoperto" un oceano di magma molto denso ma allo stato fuso tra mantello e nucleo, a 2.900 km di profonditá.

Durante la nascitá della terra materiale fuso piú pesante si é raccolto al limite mantello-nucleo terrestre, mentre la crosta rappresenta materiale siliceo relativamente leggero. Il nucleo al contrario é composta  principalmente da composti pesanti di ferro e nickel. Il nucleo esteriore é rimasto allo stato liquido, mentre quello interno si é solidificato nel corso di millioni di anni. Il mantello rappresenta una forma intermedia, dato che il calore in esso é leggermente sotto il punto di fusione del materiale, ma allo stesso tempo possibilitá il materiale di "scorrere".

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Iceberg da record

Iceberg da record scoperto nel mare dell´Antartide.

Il Ghiacciaio Pine-Island é uno dei piú grandi che scende dalla calotta glaciale nella zona ovest dell`Antartide. Puo raggiungere uno spessore di 2 chilometri (il fondovalle sta quasi a 1500 m sotto il livello marino). Negli ultimi 15 anni la sua velocita é aumentata, e con essa la produzione di icebergs che si staccano dal suo margine frontale. L`iceberg che si é staccato l`ultima settimana é lungo piú di 34 chilometri e largo 20, in totale 750 chilometri quadrati - piú grande dell' isola di Manhattan.

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La scappatella dell`India

Ron Blakey, NAU GeologyIl subcontinente Indiano si scontrò 50 millioni di anni fá con una spettacolare velocita di 20 cm all´anno con l´Asia, causando l´innalzamento della piú alta catena montuosa della terra - l' Himalaya. Ora forse si è capito il perché... Il subcontinente Indiano si scontrò 50 millioni di anni fá con una spettacolare velocita di 20 cm all´anno con l´Asia, causando l´innalzamento della catena montuosa dell`Himalaya. Già durante il Cretaceo l´India si staccò dal supercontinente Gondwana, formato dall`Africa ed Austroantartide, e si mosse con una velocita quasi 5 volte superiore alle normali velocità di placca (in media 4 cm/anno).

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Ritorna il leopardo delle nevi: successo di Ev-K2-Cnr

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Nel Parco Nazionale dell’Everest accertata – anche mediante un’eccezionale prova fotografica – la presenza stabile di alcuni esemplari. Un’importante inversione di tendenza dopo l’estinzione nell’area, avvenuta negli anni ‘60

Il leopardo delle nevi, classificato come specie gravemente minacciata dall’International Union for the Conservation of Nature, ha fatto ritorno, in maniera stabile, nell’area del Parco Nazionale del Sagarmatha (il nome nepalese dell’Everest). A dare la notizia è l’équipe di ricerca in ‘Scienze ambientali’ di Ev-K²-Cnr, guidata dal prof. Sandro Lovari dell’Università degli Studi di Siena, che ha avviato un progetto su ‘Conservazione della biodiversità: la comunità di grandi mammiferi e la comunità ornitica’ e che da tempo si occupa della conservazione di questo grande carnivoro attraverso un progetto specifico del Comitato Ev-K²-Cnr ‘Vanishing tracks on the roof of the world’. 

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