I risultati di uno studio su carotaggi oceanici suggeriscono che il ghiaccio marino si sia formato nell’Artide prima che in Antartide, contro ogni previsione scientifica
La significativa formazione di ghiaccio marino nella regione artica cominciò prima di quanto ritenuto finora: è questa la conclusione di uno studio pubblicato sulla rivista “Nature”.
"I risultati sono importanti, in particolare, perché suggeriscono che il ghiaccio marino potrebbe essersi formato nell’Artide prima che in Antartide, contro ogni previsione scientifica”, ha commentato Richard Pearce della School of Ocean and Earth Science dell’Università di Southampton, che fa parte del National Oceanography Centre (NOCS) della stessa città.
Per arrivare al risultato, il grupppo internazionale di ricercatori guidati da Catherine Stickley e da Nalân Koç, dell’Università di Tromsø e del Norwegian Polar Insitute della stessa città, ha analizzato una serie di carote di sedimenti oceanici raccolti presso la Dorsale di Lomonosov, nell’Oceano Artico, nell’ambito dell’Arctic by Integrated Ocean Drilling Program Expedition 302 ('ACEX').
Precedenti studi dello stesso tipo avevano evidenziato la presenza di detriti trasportati dal ghiaccio risalenti al medio Eocene, portando all’ipotesi che il ghiaccio sia apparso in Artide circa 46 milioni di anni fa. Ma tali registrazioni geologiche non consentono di distinguere il ghiaccio marino, importante per la sua influenza sul clima in virtù dei suoi effetti sugli scambi tra oceano e atmosfera, e il ghiaccio continentale che fa parte dei ghiacciai, che influenza il livello del mare e di conseguenza anche l’acidità dell’oceano.
Invece di focalizzarsi sui detriti trasportati dal ghiaccio, Stickley e colleghi hanno raccolto informazioni sull’antico clima analizzando i resti fossili di diatomee nelle carote di sedimenti. Le particolari specie di queste alghe unicellulari consentono di ricavare le condizioni presenti all’epoca in cui sono vissute.
In coincidenza con la presenza nelle carote di detriti trasportati dal ghiaccio, i ricercatori hanno riscontrato una notevole abbondanza di diatomee del genere Synedropsis.
"Per noi si è stata una sorpresa: queste diatomete debolmente silicificate si preservano solo in condizioni eccezionali”, ha commentato Richard Pearce del NOCS, che ha partecipato alla ricerca.
I ricercatori attribuiscono la presenza di fossili di Synedropsis nei sedimenti alla presenza di un ghiaccio marino e di acque ricche di silicio che ne hanno favorito la preservazione. Gli studiosi propongono inoltre che, come nel caso delle specie di Synedropsis trovate nelle regioni polari attualmente, le specie rilevate da ACEX fossero anch’esse specializzate per la vita nel ghiaccio marino essendosi adattate alla sopravvivenza nell’oscurità polare e nelle temperature più rigide.
"Queste diatomee forniscono la prova più evidente di un antico ghiaccio marino, poiché fanno affidamento su questo mezzo per la loro sopravvivenza”, ha concluso Catherine Stickley.
Secondo le conclusioni dello studio, si tratterebbe di una formazione episodica di ghiaccio marino iniziata circa 47,5 milioni di anni fa.
fonte: http://lescienze.esp..._artico/1339334
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Più antico del previsto il ghiaccio marino artico
Iniziato da
niccosan
, lug 16 2009 05:46
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