Richiesta di informazioni sul nostro "Ciro"
#21
Inviato 22 agosto 2012 - 02:27
Vedere Dinosauria che ora a distanza di tempo è anche in PDF
#22
Inviato 22 agosto 2012 - 03:02
Chi l'ha scritto viene pagato per il suo lavoro, come sono pagati i dipendenti americani dell'esempio USGS che ho riportato.
Sul possesso intellettuale il discorso potrebbe diventare lunghissimo ed essere rigirato, essendo un lavoro (sia pur intellettuale) eseguito su un oggetto di proprieta' pubblica (che sia sovraintendenza, provincia o altro poco conta) per cui noleggio o prestito (se vogliamo fare i fiscali) per lo studio e' stato fatto a titolo gratuito.
La distinzione per l'appunto dovrebbe essere tra opere eseguiti da privati (o come privato nel tempo suo libero e mezzi propri) con fondi privati e opere eseguite da dipendenti pubblici nello svolgimento della loro mansione.
#23 Guest_FOSSIL1_*
Inviato 22 agosto 2012 - 05:22
#24
Inviato 22 agosto 2012 - 05:54
Effetivamente la lingua del mondo paleo è l'inglese me lo spiegavano Dal Sasso e Teruzzi quando presentavano i
primi studi su Ciro, anche la SPI pubblica in inglese e grazie al loro buon cuore esce un riassunto in italiano ma i
tedeschi pubblicano parecchie cose in tedesco e così in Argentina o in Cile. Forse hanno un mercato un pò più
ricco del nostro. Ricordi quanto ha stampato Ebo per i Trilli e infatti la seconda edizione è solo in inglese. Se vuoi
vendere ti devi adeguare. Però per i nostri quattro gatti che si interssano di paleo non sarebbe una grossa spesa
mettere in vendita un pdf da scaricare o un dvd nei "negozi" dei musei
#25
Inviato 22 agosto 2012 - 06:08
Sicuramente pubblicheranno "anche" in inglese (che è la lingua della scienza), ma sicuramente per rispetto dei propri cittadini e di chi non ha avuto la possibilità di imparare le lingue tutto sarà disponibile anche nella lingua nazionale.
Stesso discorso vale per la Germania, è tutta questione di rispetto per gli altri.
#26 Guest_FOSSIL1_*
Inviato 22 agosto 2012 - 06:57
Il succo è che da noi sono troppo abituati a disporre dei beni e finanziamenti pubblici come se fossero "roba loro" senza dover rendere conto a nessuno.
I paleontologi accademici italiani (purtroppo nessuno escluso) dovrebbero fare un passo indietro e ridimensionarsi.
Il dinosauro della chiesa, le pubblicazioni sui pesci che all'estero sono considerate carta straccia, assoluta inadeguatezza nel gestire le risorse pubbliche e l'incaponirsi nel voler dimostrare teorie che non hanno attineza con la realtà , sono solo alcuni dei punti che hanno fatto finire la paleontologia Italiana nel ridicolo.
#27 Guest_FOSSIL1_*
Inviato 22 agosto 2012 - 06:58
E il fatto che non ci siano non è una mancanza del forum.....
#28
Inviato 22 agosto 2012 - 07:07
#29
Inviato 22 agosto 2012 - 09:20
Casomai ci penserà la redazione a tradurlo.
Mi rifiuto di credere che Science e Nature rifiutino un articolo solo perchè non è scritto in inglese
Oddio .... vero è che a suo tempo venne accettato e pubblicato con molta fanfara il famoso esperimento sulla fusione fredda, una delle più grandi bufale della storia della scienza, quindi tutto è possibile.
#30 Guest_FOSSIL1_*
Inviato 22 agosto 2012 - 09:28
Che il museo di milano non pubblichi nulla italiano è solo il sintomo del fatto che per loro la divulgazione non è nè una priorità nè un interesse. La paleontologia non è una scienza chiusa ai soli addetti e amici loro.
#31
Inviato 23 agosto 2012 - 08:22
#32
Inviato 23 agosto 2012 - 09:31
raf, il 23 agosto 2012 - 08:22 , ha scritto:
Direi che ci sono diversi livelli di pubblicazioni:
1) quelle che contano nella comunita scientifica internazionale, sottoposte alla vaglio della revisione paritaria (la cui scrittura richiede molto tempo ed attenzione), necessariamente sono scritte in inglese in quanto questa ormai e' l'unica lingua ufficiale di questa comunita'.
2) pubblicazioni sempre scientifiche, ma con un livello inferiore di autorevolezza (e quindi piu' facili, o meno impegnative, da scrivere), principalmente pubblicate sulle riviste delle associazioni scientifiche nazionali, e queste, una volta, da noi erano scritte in italiano. Oggi cercando un bacino di lettori potenziali piu' vasto vengono scritte prevalentemente in inglese, come accade in nazioni tipo quelle dell'ex patto di Varsavia, le ex Jugoslave, India, Golfo persico, Grecia, ecc... .Viceversa i francofoni, germanofoni, cinesi, russi hanno numerosi potenziali lettori nella loro lingua madre, e quindi spesso presentano ancora articoli scritti nella loro lingua, che magari sono una versione piu' leggera di quanto hanno presentato in inglese
3) scritti divulgativi in italiano: si spazia dalle riviste ai libri veri e propri. Se il riferimento al persistere dei danni fatti da Croce, Gentile, ma sopratutto dei loro ignoranti discepoli, e' corretto (come e' corretto rimarcare che la maggioranza gli accademici italiani ancora oggi ci tenga ad essere distinta dal volgo), credo occorra ricordare che nel periodo '60-'80 ci fu una ottima scuola di divulgatori. Vorrei citare, e a chi ha una certa eta' sicuramente questi nomi saranno familiari, come ottimi divulgatori naturalistici: Luigi Cagnolaro, Giovanni Pinna, Giuseppe Nangeroni, Piero Sassi, Luigi Fenaroli, Vincenzo De Michele, Cesare Conci, Franco Tassi.
Questa scuola e' scomparsa, forse distrutta anche dalla burocrazia e politica che entra sempre piu' anche nelle gestioni museali (e di geositi ...) da una scienza-spettacolo interessata solo a facili e temporanei riscontri mediatici. All'estero questa scienza spettacolo coesiste con la buona divulgazione, da noi non sembra esserci spazio o risorse per entrambe.
#33
Inviato 23 agosto 2012 - 02:07
il mio tempo libero
#34 Guest_FOSSIL1_*
Inviato 23 agosto 2012 - 03:50
#36
Inviato 27 agosto 2012 - 02:28
http://www.palaeos-f...etraroja_1.html
#37
Inviato 27 agosto 2012 - 03:57
francomete, il 27 agosto 2012 - 02:28 , ha scritto:
http://www.palaeos-f...etraroja_1.html
#38
Inviato 27 agosto 2012 - 04:01
#39
Inviato 01 settembre 2012 - 12:26
walter .p, il 21 agosto 2012 - 06:14 , ha scritto:
#40
Inviato 01 settembre 2012 - 12:48
Mi è capitato talvolta di aver dovuto provare a leggere degli articoli (spesso dei vecchi articoli) scritti in tedesco o in spagnolo, per approfondire le mie conoscenze. Spesso in questi casi mi sono dovuto arrendere oppure accontentarmi di comprendere solo il senso generale della pubblicazione. Inoltre, di conseguenza non ho potuto citere questi articoli e l'impatto di un articolo si misura proprio contando il numero di publicazioni che lo citano, pertanto il fatto che un articolo non sia scritto in inglese non solo ostacola la comprensione di una buona parte dei potenziali lettori, ma limita anche la sua notorietà .
A me risulta, infine, che oggi la gran parte delle riviste a carattere nazionale scriva solo un riassunto di ciascun articolo nella lingua locale, e talvolta neppure più quello