- Paleofox.com, Forum del Portale della Paleontologia Italiana
- → Contenuti con piu' "Mi piace"
Contenuti con piu' "Mi piace"
#73199 La mia collezione
Inviato latimeria in 01 marzo 2015 - 12:15
#86893 Evoluzione... della collezione
Inviato Marcosauro in 17 marzo 2017 - 09:58
Devo dire che era da un po' che ci pensavo e mi sono tornati in mente un sacco di ricordi. Certo, sto per varcare (solo) la soglia dei 18 eppure sono 11 anni che colleziono fossili, insomma, per me è davvero parecchio tempo.
Ripenso a quando andai, mentre frequentavo l'asilo, a vedere una mostra sui dinosauri, mamma mia, che impressione e che esperienza affascinante.
Coooomunque, da quel momento iniziai a collezionare fossili, cominciando con un dente di squalo, che tutt'oggi conservo gelosamente, poi un dentino di mosasauro, una piccola ammonite, e da li via, è iniziata un avventura che mi ha letteralmente cambiato la vita.
Diciamo che dai 7 ai 12 anni ho collezionato un po' di tutto, minerali, insetti, monete, ma i fossili erano sempre i miei prediletti, anche se paradossalmente erano quelli che avevo in minor quantità poichè più difficili da trovare (almeno per me).
Agli inizi della mia età adolescenziale ho detto a me stesso: "Basta, da oggi solo fossili". Credete che all'epoca riuscii a mantenere questa promessa? ahahah assolutamente no! Certo, ormai i fossili anche come numero e importanza aumentavano sempre di più, ma qualche minerale e qualche insetto lo dovevo comperare per forza.
Verso i 13-14 anni conquistai il diritto di avere una vetrinetta in camera, caspita, che bel momento che fu quello, quando potei definitivamente separare i fossili dalle altre cianfrusaglie, una sorta di rito di iniziazione, ed ecco una foto.
Passò circa un anno, ed ecco che scoprii Paleofox.com! Caspita, mi sembrava un paradiso, è per certi versi lo era e lo è tutt'ora, per un ragazzino che non aveva mai avuto contatti con altri appassionati fu qualcosa di fantastico.
E fu qui che iniziai a incrementare in modo serio la collezione, dando il via all' "OPERAZIONE RESTAURO", roba che manco nei film americani, comunque questo era il mio nome in codice per il processo di sistemazione e catalogazione della raccolta di fossili (che tutt'oggi non è ancora finito).
Da qui ho iniziato a numerare, inscatolare, conservare per bene ogni pezzo, e sono davvero fiero di questo risultato.
E dunque per il mio 16 esimo compleanno la mia fidanzata Sandra, che non posso fare altro che ringraziare, mi ha regalato una seconda vetrinetta per l'ormai incontenibile collezione. Tra le peggiori maledizioni dei miei genitori, ecco come si presentava nel gennaio 2016 la mia collezione:
Nel tempo ho poi continuato a rimpinguare la raccolta, con il secondo nome in codice "LEVEL UP", dove mi fissavo l'obbiettivo di comprare solo fossili di qualità e con un criterio logico.
Giungiamo a Marzo 2017, quando rinnovai i mobili della camera, e anche se non ne necessitavo particolarmente, decisi di infilarci una terza ed ultima vetrina nella composizione generale.
Naturalmente ora è ancora in fase di allestimento, mancano ancora dei pezzi da inserire ma il risultato è qualcosa di simile.
Ah, e non vi ho detto delle conquiste fatte fuori dalle mura di camera mia. Ho adibito la soffitta a mini-laboratorio e il balcone verandato a magazzino.
Ho però dovuto promettere ai miei che la prossima vetrina-mobile-piccola scatoletta di plastica in più, me la sarei dovuta mettere in una casa mia. Detto fatto, ho iniziato a girare per le agenzie immobiliari XD
Comunque, per oggi il momento "ricordi felici" termina qui, sono contento di aver condiviso queste righe con voi.
E ne approfitto anche per ringraziarvi, sul serio, se ho intrapreso questo percorso in modo serio e razionale è solo grazie a voi.
perciò vi mando un saluto a tutti quanti.
prometto che mi farò presto vivo con il progetto del teschio di t rex che sto portando avanti.
buona serata a tutti.
Marco(sauro)
#73201 La mia collezione
Inviato latimeria in 01 marzo 2015 - 12:46
latimeria, il 01 marzo 2015 - 12:15 , ha scritto:
032.JPG 033.JPG 014.JPG 015.JPG 016.JPG 017.JPG 018.JPG 019.JPG 020.JPG 021.JPG 022.JPG
Aggiungo qualche altra foto.
#85927 Microscopia per studenti
Inviato Enotria in 06 febbraio 2017 - 12:42
Microscopia per studenti
E si sa, gli studenti di soldi da spendere ne hanno pochi. Men che meno per la microscopia.
Eppure, fra la fine delle elementari e gli inizi delle superiori, vi è una larga fascia di studenti che iniziano ad appassionarsi alle Scienze e che sono curiosi di ciò che la Natura può loro offrire.
Vediamo allora come possiamo accompagnare la naturale curiosità dei nostri ragazzi, questo sarà lo scopo di queste righe: la scelta del microscopio, i soggetti di osservazione ed il modo di usare al meglio i nostri strumenti ed infine, per i più intraprendenti, come aumentarne le prestazioni mediante semplici interventi e l’aggiunta di piccoli accessori.
La scelta del microscopio
Partiamo dallo strumento base, il microscopio, ma quale ?
Per un ragazzo che inizia ad avvicinarsi alla microscopia le possibilità sono tantissime, ma non bisogna strafare: inizialmente è bene limitare gli ingrandimenti disponibili, in modo che il mondo che andremo a scoprire sia quello stesso che già conosciamo, solo che ne vedremo dei particolari nuovi che, a causa delle ridotte dimensioni, prima ci sfuggivano.
In questa fase, un ottimo alleato è il microscopio digitale, un piccolo strumento dalla forma allungata che contiene sia la parte ottica che ingrandisce, sia la parte digitale che memorizza l’immagine, dandoci così la possibilità di scattare fotografie e di fare filmati. Normalmente questo piccolo microscopio viene collegato al computer mediante un cavetto USB.
Il microscopio digitale originale
Come vedete assomiglia ad un piccolo microscopio, con la sua base, la colonna portante, la cremagliera per la messa a fuoco ed il braccio del microscopio vero e proprio, che così può essere utilizzato liberamente in mano o, meglio, in modo molto più stabile, sul suo supporto.
Cercando sul mercato si trovano molti modelli simili, quello che ho scelto e che consiglio è quello in foto e lo trovate sotto varie marche: Gamuttek, Crenova, UM012C, ecc. Sono tutti identici, fatti da una unica industria e poi rimarcati. Il prezzo per il prodotto nuovo varia dai 45 ai 110 Euro ma, ripeto, è sempre lo stesso identico strumento.
Non lasciatevi sedurre da prezzi stracciati o da modelli diversi, piuttosto prendete un usato: il mio, con cui ho fatto tutte le foto che seguono, l’ho pagato solo 16 Euro e va benone.
L’utilizzo “normale” del microscopio
Come prima cosa verifichiamo l’ingrandimento reale dello strumento: mettiamo il microscopio al minimo ingrandimento ed inquadriamo un righello per vedere quanti millimetri di campo abbiamo. Rifacciamo la stessa prova, ma al ingrandimento massimo.
Campo visualizzato: da 2 a 50 mm.
E così ora sappiamo che al massimo ingrandimento il campo inquadrato è di 2 millimetri, mentre al minimo ingrandimento è di 50 millimetri. Questa informazione ci serve per evitare di perdere tempo con soggetti troppo piccoli o troppo grandi per la nostra strumentazione.
Ora possiamo fare le nostre prime prove: una foglia di felce si presta come paziente modella:
Felce con sori
E con le prime prove arrivano i primi suggerimenti: il microscopio ha la possibilità di illuminare con alcuni led interni il soggetto che stiamo fotografando. Utilizzate il minimo di luce, in questo modo avrete un maggior contrasto ed il minimo di riflessi.
Addirittura, in alcuni casi la luce interna a led non la si deve assolutamente usare, altrimenti si formano dei riflessi sgradevoli e molto evidenti:
Riflessi sul metallo
Quindi per monete, metalli lucidi in genere, vetri, specchi, ecc. non si deve mai usare l’illuminazione interna, ma una luce esterna e separata e magari anche adottando opportuni accorgimenti che vedremo più avanti.
Quali sono i soggetti più interessanti da esaminare ?
Abbiamo già visto le foglie, ma allora anche i fiori ed i frutti, ma anche gli insetti e poi, molto belli, i licheni ed i muschi:
Rametto infestato da licheni
E perché no i minerali, i francobolli e le monete, o i fossili o la vostra collezione di conchiglie ?
Anzi, già che siete ormai entrati nel mondo dove tutto è lillipuziano, perché non fate una micro collezione di foraminiferi, il mondo delle conchiglie microscopiche che potete trovare al mare, in mezzo alla sabbia della battigia ?
Foraminiferi frammisti alla sabbia del mare
I soggetti da guardare con il vostro piccolo microscopio sono infiniti, i suoi limiti sono dati solo dalla vostra curiosità.
Ancora qualche suggerimento di piccole modifiche, assolutamente non costose e poco impegnative, ma che possono migliorare l’utilizzo di questo strumento:
Punti di modifica
Il fatto che io abbia fatto queste modifiche non vuol assolutamente dire che le dovete fare anche voi, il vostro microscopio va benissimo anche così come è.
- Ho sostituito l’asta di sostegno con una più lunga, un pezzo di tubo di alluminio lungo 25 cm., in questo modo si possono sfruttare meglio anche i minimi ingrandimenti.
- Ho marcato la metà corsa della slitta di messa a fuoco con due punti di smalto bianco per individuarlo meglio ed avere così sempre la possibilità di metà correzione verso l’alto e metà verso il basso.
- Ho tolto i ferma vetrini, perché tanto li non servono a nulla, danno solo fastidio se appoggiamo oggetti ingombranti.
- Facendo leva con l’aiuto di una lama robusta, ho tolto il collare trasparente che vi è in fondo al microscopio, in questo modo è possibile avvicinarci di più al soggetto, aumentando la possibilità di ingrandimento.
- Infine, dopo aver ben regolato la durezza della messa a fuoco, con una goccia di Attak ho bloccato la manopola di sinistra, in questo modo anche questa diventa utilizzabile per la messa a fuoco.
Vediamo anche alcuni piccoli accessori che ci semplificano la vita.
- Una semplice scatolina, piena di sabbia, è perfetta per tenere in posizione il soggetto da fotografare, specie se la posizione è alquanto instabile:
Supporto con la sabbia
- Un faretto a led, snodabile e con la lampada di forma regolare a tubo (caratteristica che servirà per montare i filtri). Meglio se a luminosità regolabile. Costo approssimato 12 Euro.
Faretto a 3 intensità luminose e lampada cilindrica
- Un bicchiere di plastica bianca ed aperto sopra va poi benissimo per formare una “gabbia di luce” che elimina tutti i riflessi sulle superfici metalliche. La luce entra lateralmente e rimbalza ovunque, eliminando ogni riflesso:
La moneta senza i fastidiosi riflessi
L’utilizzo “evoluto” del microscopio
Ma non facciamoci troppe illusioni, la premessa era di un microscopio per studenti, genere umano altamente ricco di idee, ma aimè povero di moneta, per questo è essenziale non dover investire troppi soldi.
I vetrini già preparati per biologia
Che peccato, ci sono in giro tanti bei vetrini di biologia già pronti ed interessanti, solo che la loro visione è preclusa al nostro microscopio che non è dotato di illuminazione per trasparenza.
Poco male, prendiamo un bicchiere di plastica bianca, gli facciamo un bel foro sul fondo ed un altro foro su di un lato. Appoggiamo il bicchiere capovolto e mettiamogli in cima il nostro vetrino. Ora la luce la faremo entrare per il foro laterale, il bicchiere bianco la diffonde ben bene e noi ci possiamo guardare il vetrino come si deve:
Sezione trasversale di foglia di mais
Stack di immagini
Non è un accessorio, ma una tecnica molto utile e molto utilizzata in microscopia. Per superare il problema della poca profondità di campo, si possono fare diverse foto ad altezze diverse. Un particolare software preleverà poi dalle singole foto, la sola parte perfettamente a fuoco e creerà una fotografia in cui tutto è correttamente focalizzato.
Il problema, con la nostra strumentazione super economica, è dato dalla scarsa qualità meccanica dei componenti: in breve, tra una foto e la successiva, il nostro micro tende a spostarsi, modificando così la zona inquadrata e rovinando così la foto risultante.
Un rimedio a questo problema è quello di utilizzare per l’escursione della focale soltanto la parte più alta della cremagliera, in pratica la sfruttiamo soltanto dalla metà corsa fino al termine superiore. Il motivo di ciò è semplicissimo: così facendo la slitta della cremagliera è sempre completamente inserita entro le sue guide, per cui si muove molto meno. Certo non riusciremo a fare le 100 è più foto come nei sistemi professionali, ma almeno riusciremo a fare delle immagini accettabili anche così.
Organi fruttiferi (apoteci) in licheni (stack).
Sempre nell’ottica del risparmio, come software per effettuare lo stack useremo programmi rigorosamente free, tipo Combine ed altri simili.
Illuminazione in luce polarizzata
Un aspetto molto interessante della microscopia è l’analisi dei campioni effettuato utilizzando luce polarizzata al posto di quella normale.
Ma questa possibilità è in genere riservata a particolari microscopi altamente professionali ed è un peccato, perché proprio per i ragazzi delle Medie, che iniziano lo studio delle Scienze, sarebbe interessante imparare ad usare questa tecnica.
Ed allora diamoci da fare e prepariamo il nostro micro digitale in modo che possa utilizzare la luce polarizzata:
Sistema polarizzante
Ancora una volta utilizziamo il nostro bicchiere di plastica in modo da sfruttare la luce diffusa e per trasparenza. Poi, subito sopra il bicchiere, mettiamo un filtro fotografico polarizzatore, un PL, meglio se di vecchio tipo (lineare) del costo di pochi Euro.
Subito sopra al filtro appoggiamo il nostro vetrino con il campione da esaminare.
Manca ancora un componente, l’analizzatore. Questo lo prepariamo con un cilindretto di cartoncino o di plastica, purché si incastri al posto dell’anello trasparente, in fondo al microscopio e gli fissiamo un secondo filtro PL, ma questo più piccolo.
Non serve altro, ora giriamo il polarizzatore finché il campo visualizzato diventa buio completo (lamine incrociate). Se ora inseriamo un vetrino su cui abbiamo fatto evaporare una goccia di acqua zuccherata, finalmente vedremo questo:
Zucchero cristallizzato
Tantissimi centri di cristallizzazione, da cui dipartono a ventaglio le strutture cristalline. E la comparsa di fantastici colori, che dipendono dallo spessore del cristallo e dalla sua natura chimica. Colori che cambiano continuamente se noi ruotiamo il vetrino porta oggetto.
Ora possiamo sbizzarrirci ad esaminare le sostanze più strane: alcune volte non vedremo nulla, ma se la sostanza risente della luce polarizzata, si vedranno forme e colori fantastici:
Sezione sottile di granito
Alle volte la luce polarizzata diventa indispensabile anche per poter riconoscere alcune sostanze, ad esempio è il caso dell’amianto che ha delle fibre caratteristiche e che si colorano in modo diverso a seconda di come sono orientate (pleocroismo):
Fibre di amianto (crisotilo)
Ma certamente, il soggetto preferito per la luce polarizzata è il comune zucchero da cucina, che cristallizza in diverse condizioni e, ogni volta, da origine a figure ed a colori completamente diversi. Talmente belli, che alcune foto possono essere esposte, come fossero quadri astratti della Natura.
Zucchero (cristallizzazione lenta)
In conclusione, abbiamo trattato di strumenti, di accessori, di tecniche di microscopia, ma sempre a basso costo, tanto che anche se acquistiamo nuovo tutto quello che abbiamo citato, staremo sempre sotto al limite di cento Euro in totale.
Anche per questo motivo, spero che le immagini pubblicate vengano osservate con un minimo di indulgenza ed apprezzate sempre tenendo conto dei limiti che, fin dal inizio, ci eravamo prefissati.
Lichene (particolare)
#72827 Contro alla ridicolizzazione
Inviato Ebo in 10 febbraio 2015 - 07:12
Io da piccolo mi sono nutrito dei Flintstones, visti e rivisti mille volte e non mancherò certo di farli vedere anche a mio figlio.
Non mi risulta di aver subito turbe "psicologico-creazioniste" particolari, e mi sono pure laureato in geologia (magari grazie giusto ai Flintstones...)
Non è il contenuto che è nocivo, entro certi limiti, ma il problema è spesso legato all'istruzione degli adulti ed il modo di interpretare e trasmettere certe informazioni ai propri pargoli.
La scienza lasciala agli adulti, la fantasia ai bambini.
#70857 Un anno fa.....
Inviato Attilio in 11 novembre 2014 - 01:54
#90894 I fossili in giardino
Inviato Enotria in 17 febbraio 2018 - 06:44
.
Facciamo un salto indietro nel tempo, un bel salto.
Diciamo di almeno 200 milioni di anni, quando inizia la separazione fra l’Africa e l’Eurasia.
Si forma così una profonda spaccatura, subito colmata dalle acque del mare, dando origine a quello che venne pomposamente chiamato Oceano Ligure Piemontese.
E l’Italia, poveretta, era la sotto, sotto 3000 metri di acqua salata.
Il tempo passa, Europa ed Africa si allontanano, ma dal fondo del mare, specie la dove la crosta era più sottile, il magma fuso comincia a fuoriuscire e, a contatto con l’acqua, inizia a solidificare.
Esce, cresce e solidifica. Esce, cresce e solidifica.
Si formano così le principali rocce che saranno la base, la struttura portante, delle nostre montagne: i gabbri se solidificati ancora sotto il mare, i basalti se invece la roccia fusa riesce a raggiungere la superficie, solidificando così direttamente a contatto con l’aria.
Sezione sottile di Gabbro
E così emergono quelle che oggi sono le Alpi e gli Appennini, le principali isole, le parti sopra elevate dell’Italia. Tutto il resto è ancora abbondantemente sotto un mare popolato da tutte le strane creature che allora vi vivevano.
Poi, il seguito è storia più recente: il magma ha continuato a risalire ed a formare nuovi territori, le montagne hanno iniziato a disgregarsi formando terreni più o meno fertili e così via per milioni di anni, finché finalmente compare l’Uomo, già pronto a fare tutti i suoi guai.
Il succo di questo discorso è che se noi andiamo in qualsiasi aperta campagna, in collina, nel vostro giardino, ovunque, nel terreno, possiamo ancora trovare dei resti fossili di quel mare che ci sovrastava milioni e milioni di anni fa. Magari non lo scheletro di una balena, che oltre tutto non potremmo neppure tenere per noi, ma certamente troveremo i resti più duri di tanti piccoli fossili: conchiglie, lumache, denti, ammoniti, ecc.
Anzi, con più sono piccoli, con più è probabile trovarli interi e ben conservati. Al contrario, più grandi sono, più facilmente sono stati rovinati dalla lavorazione del terreno o dai sommovimenti tellurici.
Ma torniamo ai giorni attuali e vediamo come possiamo recuperarli per formare una mini collezione di fossili.
Durante una gita verso Volterra, colpito dalla bellezza del paesaggio, mi sono fermato sul bordo strada ed ho prelevato un po’ di terriccio dalla banchina stradale, in un punto non soggetto a lavorazioni.
Al ritorno ho messo la terra in un recipiente trasparente, assieme ad acqua ed una goccia di sapone liquido.
Ora, le fasi per isolare i micro fossili sono: agitata, decantazione, asportazione del liquido surnatante con una siringa, aggiunta di nuova acqua.
La sequenza è da ripetere da capo finché l’acqua non resta pulita.
A questo punto ci serve un setaccio a maglie fini, diciamo tra 0,3 e 0,1 mm.
Depositiamo la poltiglia sul filtro e lasciamo scorrere un filo d’acqua in modo da dilavare la parte più fine del terreno. L’ultimo lavaggio lo faremo con acqua distillata.
Resteranno sul filtro le particelle più grossolane: tanti saranno piccoli sassolini senza importanza, ma alcuni possono essere interessanti fossili preistorici.
Lasciata asciugare la parte solida, andremo poi ad esaminarla ma, date le dimensioni, lo faremo con l’aiuto di uno stereo microscopio o, almeno, di una lente.
Per catturare i piccoli fossili possiamo utilizzare uno stuzzicadenti con la punta inumidita: basta toccarli e questi aderiscono al legno, poi li si deposita su di un vetrino su cui abbiamo steso un velo di colla.
Ed ecco una “pescata” di fossili vecchi oltre cento milioni di anni:
Da sin. Foraminiferi, Globigerine, Bulimina, aculei di echinidi
Certamente l’ordine dei Foraminifera è il più ricorrente, essendo piccoli e con scheletro calcareo, sono abbastanza protetti ed è frequente ritrovarne anche di molto belli.
Alle volte la loro forma è molto aggraziata e, ripresi in contro luce, sembrano delle cornucopie di cristallo.
Apparentemente insignificanti invece le piccole Orbitoline ed i Nummuliti, così chiamati perché assomigliano a delle monetine di pietra, ma molto interessanti perché in realtà sono una unica cellula gigante accresciuta per strati successivi e piena di buchi attraverso i quali passano gli pseudo podi, filamenti che fuoriescono dalle aperture e funzionano come dei remi. Invece, molto bella la cellula nummulitica se sezionata nei suoi piani ortogonali:
Nummulite in sezione
Naturalmente molto frequenti i molluschi, anche se molti, come i bivalvi, sono troppo spesso frantumati per la delicatezza e la fragilità della loro conchiglia. Ben rappresentati invece i gasteropodi, dotati di un ben più robusto involucro.
Da sin. gasteropodi, aculei di riccio, foraminiferi, bivalvi
Per terminare, una carrellata di fossili trovati, magari non in giardino, ma pur sempre in terreni ben lontani dal mare (la punta di spillo serve come confronto dimensionale):
Gasteropodi
Foraminiferi e globigerine
Nummuliti – Orbitoline
Foraminiferi
Bivalvi gasteropodi
P.S.: mi scuso con i veri esperti di paleontologia per i miei termini poco precisi, ma il mio primo pensiero è per la divulgazione e, talvolta, l'eccessivo semplificare porta a qualche inesattezza.
#85686 Burmite
Inviato francomete in 19 gennaio 2017 - 05:23
Non avendone mai presa in mano una, mi sono lasciato coinvolgere e devo dire che ne è valsa la pena.
Sono ambre particolari, abbastanza sporche nel senso che sono piene di inclusioni, a volte hanno una trasparenza leggermente lattiginosa, in ogni caso veramente strapiene di scorie vegetali, piccoli insetti, peli, e altre amenità
In questi miei piccoli cabochon lucidati ho trovato un po' di tutto, tutte cose abbastanza comuni, niente rarità importanti.
Grilli, larve, acari, ragni di 2-3 specie, coleotteri come piovesse, vespine, zanzarine e moscerini di diversi tipi, mosche, millepiedi.
Le inclusioni sono veramente microscopiche e si possono apprezzare al meglio solo con un micro stereo, allora diventano veramente interessanti. Le dimensioni dei cabochon vanno da poco più di 1cm ai 3,2 cm.
Gli insetti anche se completi dimostrano gli anni che hanno, sono tutti di discreta-mediocre qualità, niente a che vedere con le inclusioni in ambra dominicana che al confronto sembrano "vive", ovvio visto che sono 5 volte più recenti.
Un piccolo coleottero
Un tipulidae
Grillo e 2 ragni
Un millepiedi
La fluorescenza è veramente forte, simile alla blu dominicana, va dal verde chiaro al turchese, segno che queste ambre non sono state rimaneggiate, riscaldate o alterate in alcun modo.
#77907 Stromatolite più antica (nuovo arrivo)
Inviato Ebo in 24 settembre 2015 - 08:18
Proviene dall'area del North Pole Dome, nell'Australia occidentale, al centro del East Pilbara Granite-Greenstone Terrane, dalla Dresser Formation, Talga Talga Subgroup, Warrawoona Group; in questa regione, datata all'Archeano, si rinvengono successioni vulcanico-sedimentarie che sono state poco o nulla deformate e nei livelli datati a 3.49 Miliardi di Anni si rinvengono costruzioni algali (stromatoliti) che sono le più antiche rinvenute attualmente sul nostro pianeta.
Link utili:
http://online.lieber...9/ast.2013.1030 Pubblicazione di riferimento
http://pilbara.mq.ed...ites_at_Dresser
http://www.scienceda...31112163220.htm
#74094 Presentazione mia collezione
Inviato monta1983 in 09 aprile 2015 - 09:05
#72125 Preparazione vinctifer comptoni
Inviato fallenrain in 07 gennaio 2015 - 11:02
Si tratta di un nodulo Brasiliano proveniente dal Brasile e contenente un Vinctifer Comptonii della dimensione di 44 cm..
Lo sto lavorando non convenzionalmente ..ovvero saltando la fase di "splittatura" in due del nodulo e cercando di pulirlo in toto con il vibroincisore pneumatico e in parte a mano evitando così di lasciare un ben di dio di squame e pelle sul calco negativo del fossile.
Il materiale tolto un primo strato superficiale molto lavorabile in molti tratti in profondità è duro come la morte.
Aggiungo soltanto che solo arrivando a questo punto del lavoro ho già perso il conto delle ore spese sopra..
in attesa del trasferimento in veneto e del momentaneo stand by di tutti i miei progetti vi faccio vedere qualche fotina...
il nodulo con qualche ora di lavoro addosso
#64341 BACAROZIIII....BACAROZZI FRESCHIIII....
Inviato Prejott in 25 febbraio 2014 - 01:40
Triarthrus eatoni, ordoviciano superiore, New York.
Mineralizzati in pirite con conservazione delle parti molli.
Misure (a meno delle antenne): A 16mm; B 8mm (sul retro della lastra dell'A); C 7mm
Scusate per la qualità delle foto ma, non riuscendo a farle al microscopio, mi arrangio con lo scanner...
#91299 una vertebra misteriosa
Inviato niccosan in 05 aprile 2018 - 09:44
ne avessi trovate io anni fa a tali prezzi le avrei messe subito in collezione
i prezzi sono altalenanti sul mercato ma ora perfino i venditori del Nord Africa l'hanno capita ed i pezzi belli costano pure lì
quindi signori a me piace!
piace il fossile
piace il fatto che sia stato condiviso qui sul forum
piace il significato paleontologico che può possedere
piace che un nuovo iscritto abbia postato la foto e che mostri interesse verso i fossili
non mi piace che si voglia trovare sempre un secondo fine recondito alle domande fatte da persone meno esperte o appena arrivate
quindi, signori, prendete con calma le esternazioni di chi è appena arrivato
lo siamo stati tutti inesperti e tutti abbiamo iniziato a pensare quando eravamo collezionisti solo nei sogni
quanto può valere il mio pezzo
poi con il tempo abbiamo imparato, leggi di mercato, leggi di stato, e sopratutto le regole del valore paleontologico
la diffusione della cultura paleontologica non può avere una sola retta via
preferisco un sistema intricato di occasioni e accadimenti che portano le persone
ad interessarsi a questa materia
e che alla fine porta solo un vantaggio per tutti noi
la condivisione di esperienze e conoscenze grazie al forum
quindi
postate senza indugi
i commenti possono essere fuorviati
non compresi ed anche mal fatti
ma se li prendiamo per quelli che sono
sono parole che lasciano il loro corso e certe volte chi li scrive forse non pensava nemmeno quello che ha scritto
sta a chi è più da tempo su questa piattaforma dare delle indicazioni
senza mai essere troppo passatemi il termine "bacchettoni"
far comprendere con esempi e semplici consigli
come aumentare il valore di un oggetto
che non porta con se solo un valore venale ma sopratutto
un valore culturale che tutti forse dimentichiamo a volte
ebbene diamo valore alle cose di chi ancora non lo sa fare ed aiutiamolo a fare meglio la prossima
volta
certe volte basta un piccolo consiglio
senza autorità e sermoni
e vedrete che le cose miglioreranno per tutti
scusate il testo un pò lungo
ma è uscito di getto in giornate un pò pesanti di lavoro
saluti a tutti
#90428 In Germania il primo plesiosauro triassico "il più antico plesiosauro"
Inviato niccosan in 22 dicembre 2017 - 08:20
PERCHE’ SE NE PARLA
Con il suo lungo collo, la testa piccola, le pinne, il plesiosauro è considerato l’antenato preistorico del Mostro di Lochness. O, per meglio dire, è l’animale realmente esistito che più somiglierebbe alla creatura scozzese per come la narrazione popolare l’ha descritta. Ebbene, in Germania del nord, in una cava di argilla presso la cittadina di Bonenburg, è stato ritrovato il fossile di un plesiosauro antichissimo, che dimostra con certezza l’ipotesi secondo cui il successo di questo rettile acquatico fu davvero notevole in termini evolutivi. Il fossile ritrovato apparterrebbe infatti al Triassico, epoca che corrisponde ad uno dei periodi di maggiore ‘crisi’ della storia del mondo, costellata, soprattutto alla fine, di estinzioni di massa. Ma diversi altri fossili di plesiosauro ritrovati appartengono ad epoche successive, come il giurassico e il cretacico. Questo dimostra che il rettile riuscì a sopravvivere ad alcune delle più catastrofiche estinzioni di massa.
PERCHE’ ANDARE
Questa versione preistorica del Mostro di Lochness è un esemplare giovane, di circa 200 milioni di anni. Le sue ossa saranno preziosissime per i ricercatori che trarranno conclusioni su come sia sopravvissuto all’estinzione della sua epoca. Che il plesiosauro avesse avuto un notevole successo evolutivo era un’ipotesi già avanzata, e questo fossile così antico l’ha confermata. Il plesiosauro ha attraversato ere geologiche, e ha colonizzato tutti i mari. E questo esemplare, denominato Rhaeticosaurus mertensi darà nuova linfa agli studi sulla sua specie. In attesa di sapere dove verrà esposto, conoscere la sua incredibile storia è assolutamente affascinante. Oltre a ciò, perché andare a Bonenburg? Con tutto il rispetto, il paesino tedesco potrebbe non avere molto da offrire se non uno spaccato di vita rurale.
DA NON PERDERE
In compenso se viaggiate con i bambini a un paio d’ore di automobile da Bonenburg, vicino ad Hannover, c’è il DinoPark, un parco divertimenti a tema preistorico. In Germania in effetti i ritrovamenti fossili dei grandi rettili che un tempo abitavano la terra sono stati molti.
http://www.turismo.i...nesss-id-16365/
http://www.trt.net.t...entdeckt-867126
https://www.research...SAUR_LOCOMOTION
http://www.dailymail...er-thought.html
https://blog.everyth...plesiosaur.html
#84869 Nuovo crostaceo
Inviato glu in 25 novembre 2016 - 08:56
Eryon arctiformis, Titoniano, Solnhofen, Germania
#84360 Microscopi a meno di 50 Euro ?
Inviato Enotria in 09 ottobre 2016 - 02:56
Microscopi a meno di 50 Euro ?
I microscopi, quelli buoni, sono costosi, molto costosi.
Non so chi l’ha detto, ma è una credenza piuttosto diffusa che un microscopio, per essere minimamente utilizzabile, deve costare molto, tanto da scoraggiare chiunque avesse voglia di provare la microscopia con una spesa ridotta.
E’ da diversi anni che mi diverto a rimettere in piena forma microscopi che solleticano la mia fantasia, ma che hanno avuto una vita sfortunata.
E’ come quando incontri un cagnolino abbandonato in mezzo alla strada, tutto sporco ed infreddolito e che ti guarda con due occhioni grandi grandi. E’ più forte di me, non so resistere.
Ed è facile, una volta sistemato per bene, ottenere magnifiche immagini da un ottimo microscopio, ben revisionato e riportato in piena forma.
Invece, da un po’ di tempo, ho iniziato a complicarmi la vita, cercando di ottenere il massimo da quei microscopietti da quattro soldi che normalmente vengono considerati inutili giocattoli, buoni soltanto a interessare il ragazzino per poche ore, per poi venire buttati subito via nello scatolone delle cose inutili.
La cosa che più mi ha meravigliato è che, contrariamente a ciò che pensavo, non tutti questi microscopi sono fondi di bottiglia, ve ne sono alcuni che hanno una risoluzione più che dignitosa e che, sfruttati nel modo migliore, possono anche fornire ottime immagini.
Vediamone alcuni che ho avuto la fortuna di incontrare.
Il primo che vi propongo è un microscopio venduto sui 10/15 Euro, dotato di ingrandimento variabile, di illuminazione entro contenuta e dalla resa ottica molto interessante:
E’ il MicroBrite MM-24 della Carson, naturalmente cinese, con un sistema ottico dalla ridotta escursione (20x-40x), ma dalla ottima qualità.
Perfetto quindi per visionare i vetrini istologici e prepararsi all’esame di microscopia, ottimo come portatile per vedere ed identificare sul posto i parassiti delle piante, lo dovete considerate come una specie di lente di ingrandimento, ma notevolmente potenziata e migliorata.
Diversi miei amici sono dei medici che, dopo averne constatato la qualità, ne hanno acquistato alcuni per la loro professione: dei reumatologi lo utilizzano, ad esempio, per osservare i capillari terminali delle unghie, sintomi di alcune malattie; altri, dermatologi, li usano per valutare la pericolosità dei nevi, ecc. ecc.
Utilizzando poi un semplice raccordo, è possibile ottenere ottime foto con semplici fotocamere o, ancora meglio, con i magnifici smartphone che ormai sono diffusi un po’ ovunque:
Veniamo ora ad un altro piccolo ed economico microscopio: non lavora da solo, deve venire abbinato ad un PC per visualizzare le immagini, ma è estremamente comodo. E poi, al giorno d’oggi, i portatili sono molto diffusi e, abbinandoli ad uno di questi piccoli strumenti, si ottiene una stazione autonoma per analisi rapide, direttamente sul campo. Se volete essere ancora più indipendenti, alcuni di questi strumenti hanno, oltre all’uscita USB, anche una emissione WiFi, per cui li potete visualizzare su qualsiasi tablet o smartphone che sia alla portata del suo segnale:
Questo tipo di microscopi, dalla vaga forma di supposta e dal prezzo variante fra i 10 ed i 50 Euro, hanno innumerevoli varianti: l’ingrandimento con ottica zoom che va da 20x a 200x e talvolta anche più, la risoluzione che va dalla minima VGA a dei fantasiosi 5 Mpx, ottenuti con estreme quanto inutili interpolazioni. Spesso sono dotati di supporto a colonna, con tanto di mini cremagliera e di programma di analisi delle immagini, con misurazione in automatico e vetrino di calibrazione.
Utilissimi per rapidi controlli in campo, sono utilizzati da molti biologi per rapidi screening della fauna presente nei luoghi più inquinati: con un tavolino ripiegabile, un portatile e uno di questi strumenti, si fa una perfetta stazione di verifica.
Con tutto questo, questi microscopi sono in grado di fornire ottime immagini, certamente di qualità più che decorosa anche per piccole pubblicazioni o per dimostrazioni.
Data la loro semplicità nell’utilizzo, sono molto adatti ai ragazzi, per documentare le loro ricerche o per piccole dimostrazioni in classe.
Per quella che è la mia esperienza, queste sono le soluzioni migliori se si vuole acquistare materiale rigorosamente nuovo, ma molto di più si può ottenere dal grande mercato dei microscopi usati.
Il vantaggio è enorme, si acquistano dei veri microscopi di livello professionale, ma al prezzo dei giocattolini. Ma altrettanto alto è il rischio che si corre: se il venditore non è serio, può arrivare lo strumento starato o, peggio, con rotture.
Ben poche sono le soluzioni: acquistare solo da operatori noti per la loro correttezza, premunirsi nel pagamento con PayPal, provare in prima persona gli strumenti.
Ma, se si accetta il rischio, le possibilità sono notevoli.
Per scommessa, ho voluto vedere se era possibile l’acquisto di un vero microscopio, sia pure usato, ma a meno di 50 Euro.
Il mercato inglese di eBay è sempre ricchissimo di ottimo materiale, ben conservato ed a ottimi prezzi, per cui la mia attenzione si è concentrata sulle loro offerte.
La scelta è caduta su di un microscopio LOMO Biolam 70, un microscopio di fattura russa ma che, nella struttura, ricalca i vecchi modelli Zeiss tedeschi.
Di aspetto piuttosto spartano, ha la messa a fuoco macro e micrometrica di ottima precisione (2 micron), un vero condensatore tipo Abbe valido anche per i massimi ingrandimenti, obiettivi di ottima qualità (8x e 45x), una escursione verticale di ben 40 mm., utilissima per poter usare qualsiasi tipo di obiettivo e per sfruttare l’illuminazione incidente. Infine, ha una soluzione presente solo nei migliori microscopi: il rotore porta obiettivi è intercambiabile, in modo da adattarsi rapidamente a qualsiasi tipo di ricerca.
Il microscopio l’ho acquistato su eBay per soli 42 Euro ed era in ottime condizioni.
Immediatamente testato con un vetrino di anatomia (sezione di derma, colorazione Mallory) mostra una ottima resa dei particolari e dei colori, con un forte contrasto ed una evidente tridimensionalità dell’immagine:
Poi, volendo mettere alla frusta l’obiettivo più importante, il 40x, l’ho testato con la diatomea test tipica per questi ingrandimenti, la Stauroncis phoenicenteron:
Il test ha confermato ancora una volta la ottima qualità delle ottiche, con la perfetta risoluzione delle “strie” ed, in parte, anche dei “dot” (vedi particolare).
La conclusione è che con quest’ultimo strumento abbiamo un livello di qualità pari alle ottiche acromatiche delle principali marche, le più famose, per cui il livello delle nostre immagini non dipenderà tanto dal microscopio super economico, ma principalmente dalla nostra abilità.
Non ci sono più scuse, se le immagini sono scarse, è solo colpa nostra !
- Paleofox.com, Forum del Portale della Paleontologia Italiana
- → Contenuti con piu' "Mi piace"
- Privacy Policy
- Regolamento Forum Paleofox.com ·