










Inviato
Marcosauro
in 17 marzo 2017 - 09:58
Inviato
latimeria
in 01 marzo 2015 - 12:46
latimeria, il 01 marzo 2015 - 12:15 , ha scritto:
Inviato
Enotria
in 06 febbraio 2017 - 12:42
Microscopia per studenti
La scelta del microscopio
Il microscopio digitale originale
L’utilizzo “normale” del microscopio
Campo visualizzato: da 2 a 50 mm.
Felce con sori
Riflessi sul metallo
Rametto infestato da licheni
Foraminiferi frammisti alla sabbia del mare
Punti di modifica
- Una semplice scatolina, piena di sabbia, è perfetta per tenere in posizione il soggetto da fotografare, specie se la posizione è alquanto instabile:
Supporto con la sabbia
- Un faretto a led, snodabile e con la lampada di forma regolare a tubo (caratteristica che servirà per montare i filtri). Meglio se a luminosità regolabile. Costo approssimato 12 Euro.
Faretto a 3 intensità luminose e lampada cilindrica
- Un bicchiere di plastica bianca ed aperto sopra va poi benissimo per formare una “gabbia di luce” che elimina tutti i riflessi sulle superfici metalliche. La luce entra lateralmente e rimbalza ovunque, eliminando ogni riflesso:
La moneta senza i fastidiosi riflessi
L’utilizzo “evoluto” del microscopio
Ma non facciamoci troppe illusioni, la premessa era di un microscopio per studenti, genere umano altamente ricco di idee, ma aimè povero di moneta, per questo è essenziale non dover investire troppi soldi.
I vetrini già preparati per biologia
Che peccato, ci sono in giro tanti bei vetrini di biologia già pronti ed interessanti, solo che la loro visione è preclusa al nostro microscopio che non è dotato di illuminazione per trasparenza.
Poco male, prendiamo un bicchiere di plastica bianca, gli facciamo un bel foro sul fondo ed un altro foro su di un lato. Appoggiamo il bicchiere capovolto e mettiamogli in cima il nostro vetrino. Ora la luce la faremo entrare per il foro laterale, il bicchiere bianco la diffonde ben bene e noi ci possiamo guardare il vetrino come si deve:
Sezione trasversale di foglia di mais
Stack di immagini
Non è un accessorio, ma una tecnica molto utile e molto utilizzata in microscopia. Per superare il problema della poca profondità di campo, si possono fare diverse foto ad altezze diverse. Un particolare software preleverà poi dalle singole foto, la sola parte perfettamente a fuoco e creerà una fotografia in cui tutto è correttamente focalizzato.
Il problema, con la nostra strumentazione super economica, è dato dalla scarsa qualità meccanica dei componenti: in breve, tra una foto e la successiva, il nostro micro tende a spostarsi, modificando così la zona inquadrata e rovinando così la foto risultante.
Un rimedio a questo problema è quello di utilizzare per l’escursione della focale soltanto la parte più alta della cremagliera, in pratica la sfruttiamo soltanto dalla metà corsa fino al termine superiore. Il motivo di ciò è semplicissimo: così facendo la slitta della cremagliera è sempre completamente inserita entro le sue guide, per cui si muove molto meno. Certo non riusciremo a fare le 100 è più foto come nei sistemi professionali, ma almeno riusciremo a fare delle immagini accettabili anche così.
Organi fruttiferi (apoteci) in licheni (stack).
Sempre nell’ottica del risparmio, come software per effettuare lo stack useremo programmi rigorosamente free, tipo Combine ed altri simili.
Illuminazione in luce polarizzata
Un aspetto molto interessante della microscopia è l’analisi dei campioni effettuato utilizzando luce polarizzata al posto di quella normale.
Ma questa possibilità è in genere riservata a particolari microscopi altamente professionali ed è un peccato, perché proprio per i ragazzi delle Medie, che iniziano lo studio delle Scienze, sarebbe interessante imparare ad usare questa tecnica.
Ed allora diamoci da fare e prepariamo il nostro micro digitale in modo che possa utilizzare la luce polarizzata:
Sistema polarizzante
Ancora una volta utilizziamo il nostro bicchiere di plastica in modo da sfruttare la luce diffusa e per trasparenza. Poi, subito sopra il bicchiere, mettiamo un filtro fotografico polarizzatore, un PL, meglio se di vecchio tipo (lineare) del costo di pochi Euro.
Subito sopra al filtro appoggiamo il nostro vetrino con il campione da esaminare.
Manca ancora un componente, l’analizzatore. Questo lo prepariamo con un cilindretto di cartoncino o di plastica, purché si incastri al posto dell’anello trasparente, in fondo al microscopio e gli fissiamo un secondo filtro PL, ma questo più piccolo.
Non serve altro, ora giriamo il polarizzatore finché il campo visualizzato diventa buio completo (lamine incrociate). Se ora inseriamo un vetrino su cui abbiamo fatto evaporare una goccia di acqua zuccherata, finalmente vedremo questo:
Zucchero cristallizzato
Tantissimi centri di cristallizzazione, da cui dipartono a ventaglio le strutture cristalline. E la comparsa di fantastici colori, che dipendono dallo spessore del cristallo e dalla sua natura chimica. Colori che cambiano continuamente se noi ruotiamo il vetrino porta oggetto.
Ora possiamo sbizzarrirci ad esaminare le sostanze più strane: alcune volte non vedremo nulla, ma se la sostanza risente della luce polarizzata, si vedranno forme e colori fantastici:
Sezione sottile di granito
Alle volte la luce polarizzata diventa indispensabile anche per poter riconoscere alcune sostanze, ad esempio è il caso dell’amianto che ha delle fibre caratteristiche e che si colorano in modo diverso a seconda di come sono orientate (pleocroismo):
Fibre di amianto (crisotilo)
Ma certamente, il soggetto preferito per la luce polarizzata è il comune zucchero da cucina, che cristallizza in diverse condizioni e, ogni volta, da origine a figure ed a colori completamente diversi. Talmente belli, che alcune foto possono essere esposte, come fossero quadri astratti della Natura.
Zucchero (cristallizzazione lenta)
In conclusione, abbiamo trattato di strumenti, di accessori, di tecniche di microscopia, ma sempre a basso costo, tanto che anche se acquistiamo nuovo tutto quello che abbiamo citato, staremo sempre sotto al limite di cento Euro in totale.
Anche per questo motivo, spero che le immagini pubblicate vengano osservate con un minimo di indulgenza ed apprezzate sempre tenendo conto dei limiti che, fin dal inizio, ci eravamo prefissati.
Lichene (particolare)
Inviato
Ebo
in 10 febbraio 2015 - 07:12
Inviato
Attilio
in 11 novembre 2014 - 01:54
Inviato
Enotria
in 17 febbraio 2018 - 06:44
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Sezione sottile di Gabbro
Da sin. Foraminiferi, Globigerine, Bulimina, aculei di echinidi
Nummulite in sezione
Da sin. gasteropodi, aculei di riccio, foraminiferi, bivalvi
Gasteropodi
Foraminiferi e globigerine
Nummuliti – Orbitoline
Foraminiferi
Bivalvi gasteropodi
Inviato
francomete
in 19 gennaio 2017 - 05:23
Inviato
Ebo
in 24 settembre 2015 - 08:18
Inviato
monta1983
in 09 aprile 2015 - 09:05
Inviato
fallenrain
in 07 gennaio 2015 - 11:02
Inviato
Prejott
in 25 febbraio 2014 - 01:40
Inviato
niccosan
in 05 aprile 2018 - 09:44
Inviato
niccosan
in 22 dicembre 2017 - 08:20
Inviato
Enotria
in 09 ottobre 2016 - 02:56
Microscopi a meno di 50 Euro ?
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